Io c’ero quel giorno davanti al piccolo televisore Admiral in bianco e nero. Lo tenevamo appoggiato sopra una libreria girevole inglese nel salotto della casa di Via Fabio Filzi quella casa malefica ,strana ,grande e scomoda che avevamo preso in affitto nel tempo necessario di potere entrare nella casa nuova in costruzione.
Sui piloni del cancello di quella che un tempo era stata una villa fuori porta c’era scritto VILLA MALA , il resto era sull’altro pilone ma tutti la chiamavano solo Villamala.
Non mi ricordo se AnnaBice fosse con noi o se fosse già andata a letto con i fratellini. Me la godevo quanto più potevo da quando l’illustre professore dell’Hopital Saint Louis a Parigi , alla fine di giugno mi aveva detto : pour votre fille il n’y a plus rien a faire.
Già, perché mentre il primo uomo metteva un piede sulla luna : un piccolo passo..eccetera, la mia bambina di dodici anni , la primogenita se ne andava dopo diciotto mesi di inutile lotta contro una leucemia mieloide acuta.
Forse per questo oggi non riesco celebrare la data storica , per me è una data di angoscia , di attesa di una fine che sarebbe avvenuta con l’avvio dell’autunno.
Quel tipo di leucemia infantile è ancora incurabile.
È terribile Adriana…non lo sapevo….ti abbraccio forte forte
forse volevo che gli amici sapessero
Adriana cara, quanto dolore ci è dato da vivere!
Nel nostro piccolo, Giovanni ed io cercheremo di aiutare la ricerca per combattere queste terribili malattie .
Lo dobbiamo ad AnnaBice e a Lorenzo.
purtroppo non basta tutta la vita per dimenticare . Vi abbraccio forte
Un abbraccio
Cara Adriana, mi rammarico profondamente e condivido il dolore rinnovato, ogni volta che la data dell’uomo che cammina sulla luna per la prima volta viene ricordata. La perdita di un figlio è terribile, e rimane nel cuore come un pugnale. Ti voglio bene, cara amica, un forte abbraccio. ♥
grazie carissima amica lontana
Cara Adriana proprio in questa occasione ti avevo pensato e avevo immaginato che queste date coincidessero per te. E’ la cosa più ingiusta che possa accadere nella vita.
l’avevo scritto per me , poi ho pensato fosse giusto condividerlo con chi mi segue
Capisco, Adriana, che un episodio di tanta risonanza mondiale, contemporaneo ad un periodo di tanta sofferenza, possa solo esserti indifferente! Un abbraccio