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Non ho capito perché tutto ad un tratto è scoppiata una Aida-mania nel nostro paese. La voleva fare Riccardo Muti prima della sua sbattuta di porta dall’Opera di Roma, l’ha in programma Pappano a Santa Cecilia e la prossima settimana anche la Scala ci prepara una Aida in pompa magna con interviste al regista e soprattutto con Zubin Metha alla bacchetta.
Devo tuttavia confessare che la grande opera verdiana non è mai stata nelle mie corde. Come ogni frequentatore dell’ opera ho i miei bravi ricordi veronesi, un classico al quale è difficile sfuggire ed anche allo Sferisterio di Macerata l’Aida è in cartellone ogni due per tre. Nella storia verdiana so che l’Aida è l’ultimo grande capolavoro prima del periodo di silenzio che poi si sciolse nelle sue due ultime eccelse partiture: Otello e e Falstaff.
So anche che aldilà del suo lato pompier-egiziano Aida nasconde pagine mirabili di una storia che sfrondata del lato folkloristico contiene un dramma intimista ed ha pagine memorabili. Ma a me il lato, diciamo, così elefanti più piramidi è riuscito anche a rovinare l’incanto della visita a Luxor quando andai in Egitto. Mi sembrava di aggirarmi nella cartapesta di un allestimento un po’ più grandioso del solito, l’Aidaeffekt mi ha sempre impedito di ascoltarla con il dovuto rispetto.
Sono quindi molto curiosa di poterla ascoltare, a distanza di una settimana, in due versioni sicuramente piene di pregio, anche se il sentirmela in forma di concerto a Roma, con quel pò pò di cast stellare mi eccita di più e mi fa ben apprezzare l’occasione di esserci. Devo poi confessare che non vederli tutti mascherati da antico Egitto una volta tanto, ma non è la prima volta che mi capita con le opere in forma di concerto, mi farà sicuramente godere di più la musica senza perdermi negli ori e nelle cartapeste di rito.
http://youtu.be/66KXKEY2cVc
Martedì a Roma Pappano e Kaufmann parleranno di questa incisione in uno spazio particolare: nel teatrino di Villa Torlonia. L’evento organizzato con la collaborazione del Comune di Roma, ahimè è partito con una formula molto democratica, ma anche crudele. Offerto gratuitamente, mezz’ora dopo l’apertura della biglietteria era già soldout per esaurimento di posti.
Non ci resta che piangere, direbbe Benigni…speriamo che ne facciano un video di presentazione del progetto.