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La mia fantastica agenzia questa volta ha fatto le cose in grande. Il piccolo gruppo dei suoi clienti sta in prima fila, ma proprio la prima fila centrale dell’Auditorium e io sono centrale nel centrale, praticamente alle spalle di Pappano che mi saltellerà davanti tutta la sera. Ma nel leggio accanto, una volta a destra e una volta a sinistra c’è Jonas e praticamente me lo vedo a mezzo metro di distanza, tanto da cercare di distogliere lo sguardo per non distrarmi. Lui canta il suo Radames con lo sguardo alto, nel vuoto, ma c’è un momento magico in cui non essendo lui a cantare abbassa lo sguardo e mi vede. Un piccolo alzare di sopracciglia, un cenno di riconoscimento chiaro, un brivido di saluto.
La vicina accanto, che non mi conosceva, mi dice: ma l’ha proprio salutata? Io, sì sì, ci conosciamo bene e poi lo vedo spesso…Da quel momento la mia poltrona è un po’ sollevata da terra…anche se lo so solo io.
Poi gli sono stata utile anche quando nella foga si stava perdendo il fiocchetto del frak e io con gesti abbastanza ampli gli indicavo il piccolo guaio dovuto solo alla sua foga, così tra il mormorio cortese del pubblico se lo è riagganciato sorridendo.Per fortuna poi nel backstage alla solita distanza da fans sono scesa dall’empireo, arrivederci a Salisburgo.