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Una giornata particolare : ieri ho presentato per la prima volta il mio terzo libro ad Ancona . Un piccolo locale in una piazza antica e bellissima : d’estate si fanno molti eventi culturali all’aperto nello spazio sotto la chiesa di San Francesco. Ieri ovviamente pioveva e non mi aspettavo molta gente , anzi lo speravo perché all’interno lo spazio è veramente piccolo. Quando stavo per uscire di casa mi è suonato il campanello : è arrivato il Cd dell’Aida ! Se di segni qualche volta si può parlare questo per me è stato davvero un segno : la presentazione andrà bene con la benedizione di Pappano e del grande Giuseppe Verdi (senza parlare di chi nel cast è una specie di mio compagno musicale). Il gruppo di amici che è venuto alla presentazione era quello che desideravo di più , la metà il libro lo avevano già letto , la conversazione piacevole , l’aria affettuosa nei miei confronti.
A casa mi aspettava il nero-dorato gioiello , raffinatissimo anche nella veste grafica. Si , l’Aida è questa : magia di suoni , i colori orchestrali incantevoli , il racconto drammatico si snoda con precisione quasi visiva. Un vero Cd da collezione. Mi limito all’ascolto del primo atto , voglio centellinarmelo perbene . Mi sembra di essere un goloso che mangia piano per gustare ogni minimo sapore . In realtà venendo dalla brutta Aida di Monaco avevo proprio bisogno di recuperare la magia che avevo vissuto a Roma , ma l’ascolto solitario ( non distratto dalla visione ravvicinata di quel Radames bellissimo nel suo frack ) mi consente anche di godere di più della musica.
Atto primo . mi domando come Pappano riesca a farmi sentire ogni vibrazione dell’anima , il grande Verdi della piena maturità che racconta la vita viene esaltato da una direzione insieme passionale e ineccepibile . Vado verso la prima grande aria di Radames . Dicono i detrattori che le edizioni discografiche non consentono davvero di valutare la eccezionalità dell’esecuzione perché il suono si può selezionare e correggere : ma cosa si può correggere dall’aria cantata da Kaufmann? Siamo veramente nell’eccellenza col diminuendo famoso recuperato alla scrittura originale. Orchestra e coro di Santa Cecilia , una compagine sinfonica che eccelle anche nella lettura di un’opera lirica. Stamani appena sveglia riprendo l’ascolto e cominciano le arie “difficili “ da mettere in scena : il coro e la danza delle sacerdotesse , poi il secondo atto con la famigerata marcia trionfale . Pappano riesce a farci sentire le preziosità di una partitura niente affatto semplice , le grandi scene e i duetti si stagliano preziosi . Dal terzo atto fino alla fine persino nell’edizione di Monaco le voci hanno il sopravvento e l’ascolto è impreziosito dal cast internazionale.
Harteros , Kaufmann , Semenchuk , Schrott , voci preziose a livello mondiale sono stati radunati per questo progetto ambizioso e abbastanza inusuale ai giorni nostri nei quali prevale la supremazia dell’immagine. Se dovessi fare dei confronti direi che solo Tezier sembra un po’ sottotono rispetto a Vassallo , ma forse non stava già bene a febbraio. Le voci italiane : Spotti , Fanale e Buratto sono perfette e non sfigurano in cotanto senno. Consiglio a tutti l’acquisto , ci si può regalare un’Aida da amare forse in un modo diverso , addirittura la si può vedere meglio con la fantasia ascoltando questo prezioso disco.