La divulgazione dell’opera lirica

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Ho aspettato con molta curiosità la rubrica di divulgazione che Francesco Micheli ha inaugurato la settimana scorsa su RAI uno in un programma pomeridiano che si chiama Sabato In . Premesso che non guardo mai certi programmi per mia innata snobberia e che della Rai ( pagando rigorosamente il canone ) vedo solo alcune cose su Raitre  attraverso la piattaforma Sky anche perchè abito in una zona dove il segnale digitale si riceve a fasi alterne  ,ero comunque molto curiosa di vedere come poteva un grande affabulatore spiegare la lirica il sabato pomerigggio sulla Tv generalista. Ebbene , a parte che Francesco lì dentro è proprio sprecato , la mia delusione è stata totale. Non si può affrontare la Tosca raccontando il plot narrativo senza entrare minimamente nella storIa. La Storia con l’A maiuscola degli eventi di quel 14 giugno 1800 , giorno della battaglia di Marengo e senza spiegare  magari molto semplicemente  cosa ha rappresentato Puccini nel melodramma. Le facce distratte e distaccate inquadrate tra il pubblico del salottino buono per tutte le stagioni mi facevano tristezza .

Ho molto riflettuto prima di accingermi a fare questa valutazione che comunque non vuole essere una critica…a chi ci prova.

ROMA 18 SETTEMBRE 2015 FOTO AI CONDUTTORI DI  "SABATO IN"IN ONDA  DA SABATO 17 OTTOBRE  ALLE ORE 15 45 SU RAIUNO NELLA FOTO FRANCESCO MICHELI

ROMA 18 SETTEMBRE 2015 FOTO AI CONDUTTORI DI “SABATO IN”IN ONDA DA SABATO 17 OTTOBRE ALLE ORE 15 45 SU RAIUNO
NELLA FOTO FRANCESCO MICHELI

Ricordo anni fa un programma di Baricco che si chiamava L’amore è un dardo col facile gioco di parole sulla romanza del Conte di Luna nel Trovatore . Era un programma di nicchia , a tarda serata , niente a che vedere col tentativo Micheli ma aveva il raro pregio di esser abbastanza esaustivo sugli argomenti trattati e anche molto divertente . La strada della divulgazione della lirica oggi tra le giovani generazioni è decisamente in salita : un mio nipote che quando sale in macchina sente sempre qualcosa cantato da Jonas Kaufmann mi ha domandato : ma questo non riesce a cantare “normale”? Neanche l’ascolto delle Operette lo ha convinto , il cantare normale per lui è quel miagolio pop di cui sono piene le sue suonerie. Eppure una strada ci deve essere perché una volta in cui  sono andata in un circolo giovanile a parlare proprio della Tosca portandomi dietro un bel DVD ho visto le facce interessate , la vicenda li aveva presi e anzi mi hanno invitata a tornare con un’altra…storia. Credo che decontestualizzare le arie celebri non sia di aiuto , sono le “storie “ che interessano e del resto le fiction seriali di cui è piena la nostra Tv e non solo la nostra non sono altro che storie melodrammatiche di amore , morte e tradimenti : i temi forti di tutto il melodramma dell’Ottocento . Chissà perché sennò tante nonne si sono chiamate Leonora , Aida , Amalia … La strada banale è quella sì di raccontare la storia , Francesco aggiusta il tiro , io mi fido di te , fai che il tuo spazio diventi più riservato , più alto sennò come diceva Pazzaglia in Quelli della notte : è il livello che è basso!

Comunque devo giustamente aspettare le prossime puntate , intanto mi potresti dire : a discorre non è fadiga , come diceva il saggio Barigello genius loci della cultura popolare anconetana.