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C’è come un alone di gioia intorno alla figura di sir Tony Pappano quando lui fa musica . Se a questo aggiungi una bellissima notte di questo tiepido autunno in una bella città antica nell’entroterra delle Marche e un bellissimo teatro , uno dei più belli di Italia : il Lauro Rossi di Macerata , opera del Bibbiena , capisci di stare vivendo un momento di quella gioia autentica di chi ama ascoltare in un ambiente straordinario della grande musica. In compagnia di due cari amici arrivo nella affollatissima piazza centrale . Macerata vive la sua febbre del sabato sera con allegria. Nella piccola folla che si avvia al teatro sento la contentezza e l’orgoglio dell’evento. Si apre la stagione concertistica di Appassionata , associazione musicale e un piccolo logo all’interno del programma ci richiama alle civilissime origini cittadine : Società civile dello Sferisterio , eredi dei cento consorti.
Il concerto inaugurale del cartellone prevede un duo eccezionale : Luigi Piovano violoncello e sir Tony Pappano al pianoforte , accompagnatore di lusso . Avevo già sentito il duo negli anni felici delle Muse di Ancona e so che ascolterò musica preziosa. Il concerto si apre con un Adagio in do minore di Giovanni Battista Cirri , un autore della seconda metà del Settecento che ebbe una grande carriera e che fu ascoltato anche da Mozart . Questo suo breve adagio mette in evidenza l’aspetto più commovente della cantabilità del violoncello. A seguire la sonata per violoncello e pianoforte n.3 in la maggiore opera 69 di Ludwig van Beethoven e qui comincio a guardare il modo di accompagnare del grande maestro : la sua arte di direttore la cogli tutta nel gesto allargato del braccio , nel ritmare del pedale (ho la fortuna di essere molto centrale nella fantastica bomboniera azzurra) e posso godermi ogni gesto dei due virtuosi. Dopo il breve intervallo una meditazione funebre di Gaetano Braga , autore ottocentesco e violoncellista in cui la straordinaria padronanza dello strumento di Piovano è nuovamente messa in luce.
L’ultimo pezzo di un concerto che mi è volato come sempre succede quando tutto è perfetto è la Sonata per violoncello e pianoforte n. 2 in fa maggiore opera 99 di Johannes Brahms. Mentre Luigi Piovano, veramente un virtuoso eccellente ,si perde nella melodia del suo strumento mi diverto a vedere l’illustre accompagnatore che suona dirigendo nel suo stile , praticamente se la canta tutta con quel suo ritmare che va dall’alzata della mano fino al gesto energico del pedale . Fortunatamente in questo ultimo pezzo non abbiamo avuto i fastidiosi applausi fuori luogo che hanno accompagnato la fine dei tempi beethoveniani. Si vede che finalmente i giovani hanno letto il programma e hanno capito che non si applaude nel mezzo di una sonata . Lo dico sorridendo perché il teatro era pieno di giovani che purtroppo poco sono abituati al silenzio delle sale da concerto . Non è colpa loro , anzi tutto sommato preferisco le faccie giovani e inesperte alle teste incanutite che affollano abitualmente i nostri teatri . Credo che la politica intelligente dei prezzi abbia aperto maggiormente all’ascolto anche una parte del pubblico meno invogliato alla partecipazione di queste preziose manifestazioni.
Dopo il concerto vado a salutare il Maestro in compagnia del mio amico , critico musicale che lo omaggia di un prezioso cd del teatro delle Muse.In attesa davanti al camerino anche il sindaco della città , orgogliosamente sorridente della riuscita dell’evento . Io mi limito a fargli firmare il mio cd di Aida che si impreziosisce del suo autografo. E come scrivevo ai tempi dei miei temi di ragazzina torniamo a casa nella tiepida notte marchigiana felici e contenti della bella serata trascorsa.