Geduld , la pazienza

 

Grazie alla notevole e piratesca registrazione del recital catalano di Jonas Kaufmann al Palau della Musica di Barcellona generosamente postato dal prezioso Joachim di Fernem Land ho potuto ascoltare con calma l’intero concerto.

Libera dal tifo da stadio e dalle intemperanze deliranti delle fans ho ascoltato con la dovuta attenzione l’intero programma , compreso dei sei bis generosamente offerti e quasi fotocopia di quelli del recente concerto di Budapest .

E contrariamente a quanto ho letto ( con una sola eccellente diversità da parte di una gentile signora francese , evidentemente più adusa ad ascoltare i Lieder ) non sono per niente d’accordo sulla valutazione globale del recital.

Occorreva forse un orecchio più fino per capire che la apparente distrazione o svogliatezza dell’incipit dei Lieder eines fahrenden Gesellen era esattamente il modo in cui il ciclo va affrontato.

Una partenza lenta e dolorosa , la bravura di Deutch è fuori discussione, fa si che il crescendo di disperazione a partire dal terzo Lied si evidenzi in tutta la sua drammaticità per spegnersi dolorosamente nel finale .

C’è anche qui, in questo Wanderer malheriano il Lindenbaum ,magico simbolo ricorrente in tutta la liederistica romantica e c’è in nuce quello che sarà uno dei Lied più belli di tutta la tradizione tardo ottocentesca , quel: Ich bin der Welt abhanden gekommen dai Rückert-Lieder che non a caso Kaufmann aveva cantato come bis nel concerto di Berlino diretto da Baremboim.

 

Preziosi e difficili i Lieder di Britten dai Sonetti di Michelangelo.

Come ha giustamente fatto notare Kaufmann nella solita intervista fiume che lui regala a tutte le tv locali sono opere molto particolari : scritte da un uomo per un giovane uomo e musicate da un altro uomo per il compagno della vita :Peter Piers.

Credo che siano difficili ad un primo ascolto per chiunque , anche per me che ho cominciato ad amare Britten in tempi lontani attraverso il War Requiem e poi ne sono diventata entusiasta col Peter Grimes che ho avuto la fortuna di sentire recentemente a Roma , con Gregory Kunde diretto da sir Tony Pappano e quindi la considero ormai musica classica visto il notevole lasso di tempo da quando fu composta.

 

Sicuramente il pubblico catalano si è riposato di più nell’ascolto della seconda parte , i Lieder di Strauss fanno parte da tempo del repertorio abituale della magica coppia Kaufmann Deutch e devo dire che il Lied che ha più colpito il mio ascolto è stato Geduld ,meno noto ma non meno prezioso degli altri celebratissimi Acht Gedichte tratti da Letze Blätter di Hermann von Gilm . l’autore per interderci di Das Georgine e di Alleselen.

 

Ho letto anche di un buontempone spagnolo che si è divertito a denigrare Kaufmann sostenendo la personale teoria che si tratti di un baritono a cui mancano gli acuti tenorili.

Anche in terra italica c’è una uguale corrente di pensiero “retro”, soggerirei a tutti questi soloni musicali di ascoltarsi magari un Don Carlo o una Forza del destino cantati da Kaufmann che non ha certo bisogno di un avvocato difensore per correggere il loro supponente giudizio.

In ogni caso la voce di Kaufmann , duttile e magica lo è davvero ed è davvero unica , come tranquillamente si autodefinisce lo startenor più in voga ( forse anche troppo) del momento,

che per mia personalissima valutazione diventa anche più magica quando canta i Lieder.