Qualche giorno fa ho pubblicato sulla mia bacheca una foto tratta dal Corriere della Sera in cui mi dicevo emozionata , ma non spiegavo perché.
Ho pensato che fosse giusto raccontarlo sul mio blog , anche perché è una vicenda molto carina e che riguarda il tanto teatro classico che ho fatto in un numero ragguardevole di anni dentro il Centro Teatrale Rinaldini che ancora vive ,malgrado le sgradevoli traversie scolastiche che ci hanno defenestrato dalla scuola.
Ecco quindi che oggi voglio raccontare una storia di teatro , una specie di novella che è cominciata tanti anni fa, quando al tempo in cui mettevo in scena l’Ippolito pensai di affidare ad una ragazzina in gamba l’ingrato ruolo del Messaggero che racconta la tragica fine del figlio di Teseo, travolto dai suoi stessi cavalli.
In realtà dovrebbe essere un ruolo maschile ma nel teatro della scuola spesso si danno le parti ..a chi le sa fare e Petra , ne ero sicura , lo avrebbe fatto bene.
Figlia d’arte aveva ed ha nel sangue la scena e alla prova successiva Petra la parte lunga e difficile l’aveva già fatta sua.
Era capace , anche in prova , di rotolarsi recitando e quando ebbe addosso anche il cappottone marrone di scena se lo metteva tra le gambe senza farlo vedere e si rotolava , perfetta e senza perdere la battuta.
Questa ragazzina aveva e ha un bella erre rotonda , dizione perfetta , padronanza assoluta del gesto.
Con me è stata vari personaggi : voglio ricordare il Matto nel De Reditu e soprattutto una deliziosa Alcesti , anzi direi che quella volta la scelta del testo la feci proprio su di lei.
Poi Petra, tra insuccessi e fatiche è finalmente approdata dove doveva andare , in una grande scuola di teatro , nazionalmente riconosciuta.
Col mio lavoro presso il Liceo classico ho collezionato una serie più o meno felice di attori , di aspiranti tali , molti ragazzi hanno poi fatto scelte professionali meno fantasiose , so però di avere sulla coscienza tutta una serie di spettatori consapevoli e questo forse è tutto sommato il risultato più importante.
Ma vedere Petra Valentini sul Corriere della Sera accanto a Tony Servillo mi ha commosso, lei forse non ha avuto bisogno di me , però gli anni del Centro Teatrale Rinaldini sono sicura che in qualche modo le sono serviti e questo mi rende molto orgogliosa.