Omaggio ad Agnese

 

 

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Oggi mi piace parlare di una donna che si chiama Agnese Landini e oltre a fare il difficile mestiere di madre e di insegnante è anche la moglie del premier Matteo Renzi.

Non credo che la sua vita di moglie , di madre e di insegnante sia stata particolarmente facile e non solo nel periodo di massima visibilità sotto le telecamere e davanti ai fotografi.

Una donna sottile e garbata con un raro equilibrio tra presenzialismo e ombra .

Oggi , giorno difficile della sconfitta referendaria ,anche se seguito a ripetermi che faccio parte di una luminosa minoranza di quel 40/% di italiani che sperava nel cambiamento , il mio blog lo dedico a lei .

Mi ha veramente colpito la sua presenza durante la conferenza stampa del premier dimissionario.

Distante quanto basta , ma presente al fianco del marito : diritta e attenta la sua figura , ancora vestita col golf e pantaloni con cui era andata a votare, composta e molto presente , anche lei in un modo inusuale nel nostro paese.

Qualcuno ha detto che il discorso di Renzi di undici minuti sia stato un discorso molto poco italiano e molto anglosassone .

Magari i nostri giovani politici imparassero lo stile scarno di chi la democrazia la pratica da molto tempo prima di noi !

Credo di avere il doppio degli anni di Agnese , in anni lontani di femminismo militante ho combattuto per le nostre figlie, che purtroppo non ho visto crescere e, nel mio caso ,per le mie nipoti.

Se i frutti di quelle lontane battaglie producono donne come lei ne sono particolarmente fiera.

 

Per ritornare al tema caro del mio blog :ieri sera ho rivisto l’Andrea Chenier del ROH . Pillole di nostalgia.

Come ha scritto qualcuno parafrasando la Callas ; Kaufmann ha fatto nella lirica più danni della gramigna : quando un ruolo lo ha fatto lui brucia tutti quelli che lo faranno dopo di lui.

Infatti vado a Londra a vedere per un Trovatore interessante soprattutto perché tutto al femminile .