In una delle mie follie londinesi per vedere l’Otello mi ero portata dietro il Cd Das Lied von der Erde di Mahler , se fossi riuscita ad incontrare Kaufmann:
ci tenevo a dirgli che per me era diventato una specie di accompagnamento continuo , specie l’ultimo Lied : der Abschied.
Grazie alla garbata gentilezza di Maria Agresta sono riuscita nel mio intento e ho detto a Jonas , una volta tanto riuscendo a dirgli quello che avevo nel cuore che quel Lied mi stava accompagnando come un sottofondo continuo .
Ho visto che gli brillavano gli occhi e alla mia richiesta di farmi una dedica ha tirato fuori la solita batteria di pennarelli e ha scarabocchiato qualcosa sulla copertina ,io felice , ho ringraziato e senza neanche leggere quello che aveva scritto sono corsa da Maria che mi aspettava.
Poi , con emozione e non senza difficoltà ho decifrato quello che Kaufmann mi aveva scritto:
“Un Abschied che diventa ..per sempre “e il suo sgorbio finale a chiudere .
Se quel cd per me era prezioso ora è addirittura una specie di feticcio.
Sono tornata a Londra anche per dirglielo e ho raccolto anche un suo tenero sfogo contro i loggionisti italiani che non lo amano…
Se qualche logginonista scemo non lo ama non se ne faccia cruccio , la sua arte è ben al disopra di certe stupidaggini dal sapore di un antico livore che rasenta uno strano culto per i cantanti morti.