La prima volta che ho incontrato da vicino Luca Salsi è stato lo scorso marzo all’uscita degli artisti del teatro di Monaco alla fine dello Chenier .
Gli ho fatto i miei complimenti anche se lo avevo già sentito in altri teatri in giro per l’Italia ma quel Carlo Gerard mi era parso davvero notevole e lui si era pure giustificato dicendo di non essere in perfetta forma !
La forma smagliante invece c’era tutta la sera del 28 agosto alla prima delle due repliche durante il Festival estivo.
Una serata di grazia per tutti e per Luca in particolare quell’allargare le braccia sui versi finali della sua grande aria hanno fatto crollare il teatro dagli applausi (anche perché un piccolo tocco di correzione della regia aveva spostato l’attenzione dal torturato Chenier nel sottoscala tutta su di lui ).
Un grande baritono , nato in quella terra italiana dove queste voci nascono con più frequenza che altrove , la terra di Verdi che infatti amava particolarmente la vocalità maschile baritonale .
Anche io ho amato tutta la vita i baritoni e fra Renato e Riccardo nel Ballo in maschera per me non c’era storia , vinceva sempre il marito.
Poi è capitato che entrasse nella mia vita di melomane uno strano fenomeno , un tenore tedesco che sembra un italiano con una morbida voce baritonale e gli acuti sicuri e così mi sono un po’ convertita , ma forse perché Kaufmann è quasi unico.
Tornado a Luca Salsi e alla sua bellissima voce so di lui che ha due figli a cui ha dato nomi cari alla sua arte , infatti si chiamano Ettore ( Bastianini è stato anche un mio mito) e Carlo , ovviamente in omaggio al grande tenore emiliano.
Mi ha ricevuto in camerino , la sua bella compagna Virginia Tola è stata così gentile e si è prestata a farci le foto , poi mentre aspettava pazientemente che Luca attorniato daigli ammiratori facesse i suoi tanti autografi ,mi ha spiegato di essere stata allieva della Kawaibanska e di essere argentina . Non l’ho ancora sentita dal vivo , era in partenza per una Tosca a Caracalla , spero di colmare presto questa mia lacuna.
Mi è spiaciuto anche di non essere andata ad Amsterdam per sentire Luca nel suo strano Rigoletto , un comune amico mi ha confermato che è stato straordinario .
Questa mia piccola nota sicuramente non sarà l’ultima , al gentilissimo baritono do appuntamento alla prossima ….magari nella sua terra ricca di splendide voci verdiane.
Intanto toi toi toi per Amonasro a Salisburgo!