Un caro amico ha intitolato parte del suo diario: il mio mondo.
Anche io mi accorgo di avere un mio mondo parallelo , fatto di cari amici melomani che girano il mondo o che vivendo in felici città piene di musica
( come Vienna , Londra o Parigi) mi raccontano eventi , mi segnalano cantanti, mi tengono informata e qualche volta un pò invidiosa di tante belle occasioni che avrei potuto avere se girassi ancora di più di quello che faccio.
Ho anche ( e ne sono molto orgogliosa ) amicizie preziose con cantanti, non solo donne ,ma soprattutto cantanti giovani che mi piace seguire nel loro cammino difficile e prestigioso.
Da qualche tempo poi le mie preziose amicizie mi aiutano anche nella difficile
rincorsa ai biglietti” difficili”, a prenotazioni che qualche volta assomigliano a scommesse..sulla durata della vita . credo che il massimo fu una gentilissima amica francese che mi prenotò a Pasqua un biglietto per il giugno di due anni dopo; le sono ancora grata.
Ho anche l’amica “diabolik” la prenotatrice compulsiva, fantastica al computer
dove in effetti io sono decisamente molto meno abile, poi l’amico prezioso in terra asburgica, l’amica romana altrettanto brava, anche come agente di viaggio.
Insomma la mia rete è vasta perlomeno tanto quanto sarebbe la mia voglia di essere dappertutto.
Poi c’èil mitico “gattofilo” che con i suoi articoli spesso mi fa venire il rimpianto di buone cose perdute….poi penso che lui ha circa la metà dei miei anni e che oltretutto tutto quel girare lo fa anche per mestiere.
Direi che non si vive di solo Jonas, anche se inizialmente fu lui il colpevole di tanto mio slancio in età importante.
Ma io sono anche quella “rarità”in via di estinzione: la Callas l’ho sentita davvero dal vivo nei suoi anni fiorentini , in ben tre opere e credo che tutta questa mia passione nasca proprio da lei, che mi incantò come Elvira nei Puritani.
Comunque non si vive di sola lirica, in un prossimo futuro ripercorrerò anche la passione sinfonica, a cominciare dai miei anni con i famosi ”itineranti abbadiani”, attualmente perlopiù “pappaniani”.
Al prossimo capitolo.