Ci sono stati molti anni in cui ho seguito Kaufmann in ogni sua nuova avventura musicale e non me ne sono mai pentita anche perché non mi ha mai deluso , perlomeno quando c’era!
Poi un certo numero di defezioni , sempre più o meno giustificate dalla mancanza di forma ottimale o peggio dalla malattia improvvisa mi hanno fatto trovare come una scema a Londra ( un paio di volte ) e addirittura a Bucarest!
Se poi torno molto indietro ci sono le defezioni di Vienna , di Monaco , di Roma …
Il mio personale carnet di delusioni comincia ad essere abbastanza pieno e se a questo aggiungo l’età che pericolosamente avanza mi spiego la decisione saggia quanto basta di non avventurarmi oltre oceano per questa tanto attesa performance pre – Tristano di Boston.
Ma , se il cervello e la tasca hanno ragionato bene , il mio cuore no e adesso mi devo contentare dei piccoli inserti che generosamente l’Orchestra di Boston ha messo in rete.
Dal poco che ho visto , e dalla ampia intervista fatta al giornalista di Boston ( al solito un nome italiano) si capisce che questa “ generale” lontana da casa è stata ben programmata dall’Ufficio stampa e dalla sua Agenzia.
Ovviamente è andata benissimo , la partner un po’ meno importante di lui ( vestita come un paralume) il direttore d’orchestra amico , la sala dall’ottima acustica .
Come al solito Kaufmann ha trionfato , e chi ne dubitava?, per la gioia delle migliaia di fans americane che potranno apprezzarlo ancora nella replica e poi nella terza tappa alla Carnegie Hall a NewYork.
Non mi resta neppure per consolarmi di fare come la volpe con l’uva : c’è andato e ha cantato benissimo .
Questa volta ho sbagliato a non programmarmi la gita americana , in fondo il dollaro è sceso e andare negli USA non è poi tanto più costoso delle solite trasferte salisburghesi….
C’è da sperare solo che , andata bene la trasferta americana , si azzardi a replicare in Europa in attesa dell’ormai molto annunciato Tannhäuser.