Teatrini

Unknown

 

Periodo di stop operistico ma non per questo non mancano occasioni teatrali .

Se qualcuno si è perso una performance del Mimo major in diretta l’ha potuta vedere in tutte le salse sui social .

Credo che raramente si abbiano delle prestazioni così sfacciatamente comiche come durante le pseudo consultazioni per la formazione di un governo in questo sgarruppato paese .

Ormai siamo al ventriloquo, credo che solo la sicumera di chi ha ancora tanti soldi possa concerdere ad un signore neanche tanto specchiato di prodursi in uno spettacolo così sfacciatamente grottesco come quello che abbiamo visto tutti. Eravamo abituati alle faccie severe e compunte , che magari non dicevano niente , di signori in grisaglia i cui messaggi in politichese subliminale riguardavano solo gli addetti ai lavori .

Adesso invece siamo alla comica finale , onore al merito del burattinaio incredibile . Per un attimo ho provato una autentica ammirazione , difficilmente sarà battutto il record di comunicazione spontanea ed efficace come quella vista recentemente .

Contemporaneamente però facevano una certa pena i comprimari involontari .

Che figura , loro sì , da comparse ininfluenti.

 

Secondo grande momento teatrale la performance di Mark Zuckerberg davanti al Congresso americano.

Il ragazzo vincente , il genio che si è inventato Facebook e per il quale avrò sempre eterna riconoscenza vestito come un uomo grande , lui che della maglietta e dell’understatement ha fatto una forma di vita costretto a chiedere delle scuse formali, mentre sicuramente nella testa gli passavano tutte altre idee sulla sottostima verso i  i severi censori , i quali ignari del suo talento e delle sue intuizioni che hanno rivoluzionato il mondo intero, sulle domande che banalmente gli ponevano.

Lui rispondeva formalmente , magari anche con qualche attimo di incertezza , in fondo è umano anche lui, ma gli si leggeva negli occhi la vittoria finale.Potrà perdere qualche miliardo di dollari restando comunque tra gli uomini più ricchi d’America , ma a uno che  quando a aveva venticinque anni hanno già dedicato un film biografico ( The social Network; peraltro neanche brutto ),  uno così in attesa solo del second “biophic “ dobbiamo solo guardare come ad un grande rivoluzionario del secolo , un Like grande come una casa non glielo può negare nessuno.