All’interno di un festival si fanno degli incontri con gli autori e colpisce la quantità di partecipanti che anzi si lamentano dei troppi eventi ravvicinati ai quali non possono partecipare per la sovrapposizione degli orari .
Non si parla di argomenti leggeri : organizzati dal Garante della tutela dei diritti della Regione Marche si parla di sfruttamento dei braccianti in agricoltura ( prezioso piccolo libro che nasce da una ricerca durata due anni) di una giovane giornalista Stefania Prandi , presente anche Aboubakar Soumahoro , il difensore dei raccoglitori di pomodori nel foggiano .
La gente segue attenta e poi , incredibilmente , molti comprano anche il libro.
Stessa cosa la sera dopo : tema urticante sul diritto di scrivere e parlare nella Turchia del 2018 , presente il giovane autore dei libri tradotti anche in Italia : si chiama Hakan Gundray , non mi restano copie dei suoi libri sul tavolo.
La terza sera il libro di un giornalista dal titolo provocatorio : Troppi diritti ? l’autore già direttore del Mattino è coadiuvato dal Rettore del Politecnico delle Marche e anche stasera i libri spariscono dal tavolo .
Scrivo questa piccola nota per ribadire , se ce ne fosse bisogno , che esiste nel nostro paese una grande “minoranza” pensante , accolturata che forse non trova nel politico uno sbocco utile e necessario .
Tutti i relatori hanno fatto un appello , partire dalla scuola , partire dai giovani che hanno bisogno di saperi.
Forse è per questo che ancora non ho perso ogni speranza , tutta quella gente che partecipa ha diritto di essere rappresentata , di essere ascoltata .Ho l’impressione però che ancora ci sia un colpevole gaptra il paese pensante e i politici che ci dovrebbero rappresentare degnamente.
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