Giornate incantate di fine estate . A Portonovo il colore del mare è dannunzianamente verde , alle spalle la parete verde a picco dei boschi del Monte Conero .
Sarebbe un paradiso , ogni tanto alzo gli occhi dal libro per godere lo spettacolo e vedo :
il regno del selfie . Assisto a contorcimenti innaturali di persone che pur di inquadrare la propria immagine con la chiesa del Duecento alle spalle rischiano di restare inchiodati /e per sempre causa rottura di vertebre.
Non c’è turista di passaggio che non lo faccia , mi sembra impossibile , ma nessuno guarda più con i propri occhi se non attraverso il proprio telefono.
Poi fatta la debita foto della chiesa ( Santa Maria di Portonovo ,una lapide dice pure citata da Dante nella sua Divina Commedia) si girano e fotografano ..l’acqua che effettivamente è molto limpida in questo scorcio di estate preziosa: non so quali altre preziose immagini verranno fuori certo è che i sassi in acqua li fotografano davvero tutti .
Sorrido e cerco di rimettermi a leggere ma a questo punto devo constatare un altro fenomeno dilagante : i bambini italiani urlano .
Non che i bambini stranieri siano muti , ma hanno genitori generalmente rispondenti alle loro richieste .
Non così le mamme italiane : i bambini chiamano . chiedono a decine di metri di distanza giochi , pinne , maschere e le madri serafiche ( o sorde) non muovono ciglio. Seguitano a parlare con madri altrettanto sorde e vicine a loro ignorando gli scalmanati sul bagnasciuga.
Ho parlato di mamme perché i giovani papà i figli li guardano un po’ di più , generalmente cercando di affogarli con giochi acrobatici in acqua , poi se ne vanno sulle loro tavole pagaiando nel sole.
Gli adolescenti non ci sono quasi più , sono alle prese con tutto quello che non hanno fatto durante l’estate . gli aborriti compiti per le vacanze , inutile tortura sadicamente inflitta dalla scuola italiana.
Da breve indagine sociologica ho la conferma che nei paese europei nostri vicini la pratica proprio non esiste , ma noi siamo tanto indietro nelle modalità scolastiche che in fondo questo dei compiti per le vacanze è un neo neanche tanto grave.
Ultima divagazione . i tatuaggi .
Non li sopporto proprio , ormai si vedono giovani così combinati da fare invidia a un capo Maori , ma sono io troppo fuori tempo per apprezzare certe raffinatezze che oltre al sullodato corredo di pelle disegnata prevede anche scarpe militari , ovviamente slacciate , adatte a percorsi molto accidentati nella savana , sederi al vento e zaino mille-attrezzi per raggiungere la spiaggia libera .
Abbasso la testa e ritorno al mio libro , sempre che il sottofondo urlante dei cari pargoli mi permetta la dovuta concentrazione .
Da domenica forse piove.