Ho un nipote di cinque anni che ieri mi ha detto :
quando ero piccolo a Natale faceva meno freddo.
In effetti nei giorni passati sono state giornate gelide , in relazione al tiepido dicembre precedente e la sua sensazione era vera , soprattutto perché era stato costretto a mettere un piumino nuovo , per il freddo , che almeno inizialmente non era stato bene accettato in sostituzione del suo piumino piccolissimo e striminzito al quale si era evidentemente molto affezionato.
Ho sorriso e poi mi è venuta in mente una frase , non so quanto storicamente attribuita a Cicerone : non si è mai abbastanza vecchi da non pensare di avere ancora un anno per fare progetti .
Quello che ho scritto prima non c’entra niente con la frase ciceroniana , ma solo apparentemente.
In realtà se mio nipote misura il suo tempo con la breve memoria della sua vita allo stesso modo invece faccio della prospettiva della mia e il discorso diventa speculare e contrario : progetto breve è quanto mi viene da concedermi.
Il senso del tempo è qualcosa di misterioso e bellissimo , mi giro indietro e mi confondo addirittura i decenni , poi mi annoio ad aspettare il turno in banca con il foglietto della precedenza in mano.
Credo che a noi umani questa mancanza di prospettiva reale sia stata donata come una grazia.
Non avere assolutamente un metro solo per misurare la vita funziona comunque come un dolce anestetico.
Ti trovi decrepito e magari ti viene solo da dire che l’anno scorso le begonie in dicembre erano ancora fiorite.