Stamani sulla stampa un trafiletto . Un ignoto signore greco ha messo in rete il suo biglietto aereo di un volo che ha perso per pochi minuti : il volo Ethiopian arlines che si è infranto a terra dopo sei minuti di volo.
I giornali hanno parlato e anche molto ,in maniera giustificata , di chi era su quel volo : un ritratto di un mondo bello , preparato , di persone che si impegnavano per il futuro di tutti noi .
Ma di quel’anonimo signore che il volo lo ha perso non sappiamo nulla .
Io però una cosa la so e avrei paura per lui . in certi casi quello che è certo è che con quella casuale mancanza di incontro con il destino si è giocato il Jolly, difficile che gli ricapiti ancora.
Lo dico un po’ per esperienza personale , un tempo una persona a me carissima e vicina fu fortunata : cadendo da cavallo e rompendosi letteralmente l’osso del collo fu operato con grande perizia da un chirurgo che praticamanete passava per caso e per breve tempo in un ospedale periferico .
Il chirurgo poi volò per lidi più importanti , il traumatizzato fu rimesso miracolosamente in piedi , fine della prima parte del racconto.
Qualche anno dopo il quasi miracolato si ammalò misteriosamente : non riuscivano a trovargli niente di vistoso nei suoi disturbi , lo stesso ospedale periferico ci perse molto tempo e studiare e quando fu troppo tardi l’ex fortunato , per una sorta di incidente di percorso , passò a miglior vita e non era ancora tanto vecchio da non essere ancora , come si usa dire , ben presente nella società .
Ma il suo Jolly se lo era giocato qualche anno prima …
C’è una corrente di pensiero illustrata da uno psichiatra che si chiamava Georg Groddeck e nel suo libro intitolato “ il libro dell’Es” cerca di dimostrare che un certo signore non aveva preso un certo treno poi deragliato perché un realtà non voleva morire .
Tesi curiosa e affascinante perché allora vorrebbe dire che in destino non è un capriccio del caso ma nasconde una nostra inconscia precisa volontà.
Io non ho risposte sicure anche se un convincimento ce l’ho e mi rifaccio a Lorenzo de’ Medici : “chi vuol esser lieto sia , del doman non v’è certezza.