I tempi cambiano , trolley e zainetto , deputato perfetto.
Chi lo avrebbe mai immaginato solo una generazione fa vedere tutti questi politici giovani che arrivano e vanno dai luoghi del potere con quelle dotazioni veloci e praticamente disinvolte .
Difficile anche solo immaginare i politici d’antan così attrezzati .
Era il tempo in cui si arrivava alla stazione e : facchino! era il modo per richiamarne l’attenzione.
Arrivava con il suo carrello e il signore , o la signora si avviava svelto/a leggera verso la stazione di taxi che non era ll’odierno assalto alla diligenza.
Ho il dubbio che Pasolini abbia sbagliato , non solo le lucciole sono scomparse , insieme sono scomparsi anche personaggi e mestieri sostituiti dalle rotelline che rendono tutti autosufficenti.
In questi giorni si vedono in televisione molti telecronisti tutti zainetto-dotati , telecroniste mooolto arruffate e ansanti dietro ogni carneade , un tempo avrei detto peones al quale estorcere il terzo segreto di Fatima sul governo in fieri.
Vanno e vengono le delegazioni , rigorosamente maschili , rigorosamente tipo “man in black” . Ogni tanto qualche sporadica donna arrranca su scomodi tacchi sullo scomodissimo pavè del cortile del Quirinale .
Meno male che si sono trasferiti a Montecitorio , l’assenza femminile resterà un po’ più nell’ombra dei palazzi.
La verità è che le donne , per loro natura , non sono capi-corrente , non hanno le truppe cammellate da accontentare e allora si aggrappano alle regole della “garanzia di genere” , oscuro modo per dire che per salvare la faccia qualcuna bisognerà pur mettercela per la foto di gruppo finale.
Ma il mio è un blog musicale , se faccio qualche divagazione è per focalizzare i costumi che cambiano , non altro.
Comunque una piccola nota a margine la metto : la Rai ha trasmesso il Gala Rolex della Scala del giugno scorso, lo spettacolo era già penoso del suo , ci aggiungerei la voce fuori campo che ci spiegava il niente necessario a far scatenare tutta la solita serie di commenti idioti sul blog della Barcaccia.
Pubblico in sala molto di bocca buona , il Rolex al polso garantisce status quo, un po’ meno competenza musicale.
La pianista che si esibisce “solo “ in un tempo della sinfonia, Domingo direttore per caso ( e ancora non gli erano scoppiati i guai vetero-sexual) , Flores che tira fuori la chitarra , la povera Yunceva col pancione senza fiato e Kaufmann reduce dalle cinque buche parigine e in prospettiva di altre buche a casa sua che ci ha regalato un paio di momenti che , se non giustificavano il prezzo del biglietto perlomeno ci ha fatto capire come si può ancora cantare , anche in frack , un’aria cos’ drammatca come quella dalla Jouive di Halevy.
E Grüss mein Wien , speriamo bene.