Due diversi venerdì

Erano tanti i ragazzi stamattina per strada : a gruppi più o meno numerosi , tutti ben contenti di non essere a scuola . L’autunno mitissimo regala giornate ancora calde ed è la fine di novembre .

Convinta che sarebbe stato inutile domandare perché se ne andassero a spasso così demotivati mi ero ben guardata dal fare loro domande .

Al massimo avrei avuto la classica risposta : mi trova impreparto prof..,,

poi ho visto due ragazzine con i segni verdi sulle guance e allora mi sono avvicinata : c’era la manestazione oggi ? 

Si , al porto , ma eravamo pochi mi hanno risposto sconsolate :
ho detto loro che erano state brave e alla mia precisa domanda hanno risposto che di trattava del Friday for future , loro lo sapevano!

Poi il mio spiritello cattivo ha voluto divertirsi e a un gruppo di dondolanti adolescenti ho fatto l’altra domanda : che cos’è oggi ?

Il coro unamine e festoso : il black friday! e sembrava un grido di battaglia .

I palloni neri davanti ai negozi , le file davanti ai centri commerciali, la smania di acquistare , questo sembrava essere lo scopo primario della giornata .

Così netta la separazione tra quei (pochi) che sanno a cosa va incontro il nostro pianeta e i tanti il cui fine ultimo sembra essere l’interesse per comprare qualcosa , magari fatto in quei paesi del sud.est asiatico in cui si sfruttano le forze lavoro , in cui si inquina in barba alle regole di Kyoto , al Trattato di Parigi e via cantando .

Mi sono allora chiesta , al solito , quale potrà  essere stato il ruolo di una scuola assente e distratta nei confronti di questi ragazzi abbandonati alle loro poche certezze : quanti docenti avranno perso tempo a spiegare , magari ad aiutare l’organizzazione perché poi alla fine ho incontrato anche alcuni che chiedevano in giro : ma lo sa lei dove è la manifestazione ?

Ho detto loro che era al porto , ma che era già finita . Peccato, mi hanno detto e sembravano sinceri.

So di essere la solita vecchia rompiballe che torna sempre sugli stessi argomenti , io sarò anche fissata , ma è la scuola l’unico strumento che potrà salvaare il futuro , per me e per chi ha la bontà di leggermi ormai è troppo tardi , a me resta solo il triste ruolo di intervistatore fastidioso , penso che tra un pò per strada mi eviteranno con cura.