Ho un incubo ricorrente : devo cambiare la password bancaria.
E’ diventato una specie di percorso ad ostacoli e quando alla fine , esausta , riesco ad ottenerla penso con terrore che tra qualche mese la storia si ripeterà.
Ho realizzato una specie “Rosetta stone” nella quale ho messo tutte quelle dannate combinazioni di date , nomi , cifre pazze che sono il mio patrimonio di codici necessari alla vita quotidiana.
Devo prendere un treno ? occorre il codice .
Devo fare un acquisto on line , idem.
E così via , per la Wifi , per la Tv a pagamento a così enumerando.
Senza contare tutte le App che uno si crea per complicarsi la vita .
C’è poi quel momento di panico al supermercato perché la pass a cui ero tanto affezionata ho dovuto cambiarla perché mi si è smagnetizzato il Bancomat e allora ricorro a mille sotterfugi mnemonici per riappropriarmi della formula magica.
Un tempo , assai lunge non ora (cit. pascoliana ) scrivevo la famosa pass camuffandola sulla rubrica telefonica , ingenuo e inutile strattagemma perché nel caso di perdita della rubrichetta cartacea anche lo scemo del villaggio avrebbe individuato la magica formula nascosta sotto il numero di casa dei miei genitori:
Ormai quelle ingenuità non le coltivo più : sono diventata una macchinetta numerica .
Penso seriamente che se un ragazzo geniale scoprisse un metodo ( anche questo informatico ovviamente ) per bypassare tutte queste complicate gimcane mnemoniche farebbe un grosso affare .
Ovviamente si tratterebbe di qualcosa come “ Il cunto de li cunti “ digitale.
Butto là la proposta , in attesa del genio matematiche che risolva la questione, viaggio armata della piccola Bibbia informatica.
E soprattutto conto sulla nipote geniale che mi aiuta nei momenti di panico per quello che per me è motivo di stress. In certi momenti di sconforto penso che stiamo campando un po’ troppo rispetto alla velocità con cui cambia anche la vita quotidiana sotto i nostri occhi.