Molti anni fa , quando ancora mi interessavo di politica , un giorno mi telefonò un vecchio militante per chiedermi un favore :
si è presentato un giovane che vuole iscriversi , mi disse , ma non sappiamo cosa fargli fare .
Vedi te , che sei meno integrata di me , di parlagli e cerca di capire perché vuole fare politica , io non lo capisco .
Io non ero , come si usava dire “organica e integrata”, considerata un po’ un cane sciolto , poco classificabile nel senso che non ero la moglie di.., la figlia di ..in un certo senso ero nonostante il ruolo non marginale che avevo assunto una persona estranea alle cose vere della politica.
Parlai con quel ragazzo , non seppi dirgli niente che lo avrebbe potuto coinvolgere davvero e come venne si allontanò in breve tempo .
Ho molto pensato a lui quando ho visto arrivare prepotentemente sulla scena il gruppo delle Sardine : il loro linguaggio , il loro atteggiamento ad un tempo di rispetto ma di distanza dalla politica attiva mi ha fatto ricordare quel lontano episodio fallimentare .
Le Sardine non parlano politichese , anzi al loro confronto quando sono invitate nei dibattiti televisivi con le loro risposte fanno sembrare lontani , antichi e obsoleti anche gli interventi dei commentatori più aperti e curiosi .
Tutti cercano di irreggimentarli , di trovare loro padri più o meno oscuri , non accettano che dei trentenni stufi della brutta politica che ci circonda possano pensare con la loro testa e con i loro scarsi mezzi , in realtà, sensibilizzare tutto un mondo fatto di persone perbene che aveva perso ogni speranza nei partiti , anche in quelli meno toccati dalla corruzione.
Non so quanto del successo delle elezioni regionali in Emila Romagna sia merito loro : ovviamente i politologi illustri cercheranno di sminuirne il ruolo , i partiti cercheranno di inglobarli e in qualche modo neutralizzarne la portata , quella sì davvero rivoluzionaria , del loro modo di parlare diverso , di avere fiducia nella partecipazione e di coinvolgere così masse notevoli di disillusi e stanchi del politichese diffuso che soffica la libertà di pensiero .
Ho troppi anni dietro le spalle pieni di noiose assemblee per non sapere che tanti , se non tutti si parlano addosso , ma che poi alla fine sono tutti schierati in correnti e correntucole interne , tanto da sapere sempre , anche prima che aprano bocca cosa dirà Tizio o Sempronio , data la scontata appartenza di parte.
Quel ragazzo che apparve come una meteora e scomparve in breve tempo , avrebbe avuto bisogno di nascere adesso . Ora , comunque vadano le cose in futuro , si sa che ci può essere una sorta di linguaggio nuovo nella politica italiana : questi giovani acculturati e garbati posso davvero portare un vento nuovo nel nostro stanco modo di fare politica .
Purchè sappiano restare lontani dalle sirene incantatrici delle siglie e delle correnti che vorrebbero fagocitarli.