Storia da un altro mondo

Oggi , un mese fa: 2 marzo 2020.

Partenza dall’aeroporto di Ancona –Falconara , sosta a Monaco di Baviera , il mio solito percorso per andare ovunque.

Arrivo a Londra  Heathrow, Blu Line , scendo contenta a Covent Garden , un saluto alla Ballerina in fondo a Floral Street , il solito albergone sullo Strand con portiere gallonato in tuba :poca fila al ricevimento: bella cameretta rinnovata , sono contenta , nonostante le minacce che riguardano uno strano virus , nonostante che in Italia si parli di zona rossa in una parte della Lombardia io non ho rinunciato al mio Fidelio londinese , già mi considero fortunata per aver trovato un biglietto stante il sold out di tutte le repliche.

Unico dubbio , non è che Jonas mi darà la sòla ? a Londra non sarebbe la prima , ma è nel calcolo delle probabilità. Poi vedo che lui e sir Tony sono andati a prendersi un premio dalle mani del principe Carlo e questo mi tranquillizza non poco.

Ho già raccontato la serata , è andato tutto bene , anzi meglio del previsto perché ho fatto anche due chiacchiere con il mio amato-amico tenore che mi ha anche detto : poverini , che cose brutte succedono in Italia ! 

Poi il tranquillo rientro il giorno dopo , con la stessa strada fino a che all’aeroporto di casa sono stata accolta dall’Esercito in tenuta anti-virus.

Il mondo si è sospeso in quel momento , oggi , a distanza di un mese da reclusa in casa ripenso come un sogno la mia strana esperienza di un mese fa. Forse l’ultima volta in cui ho viaggiato libera in un mondo tutto ad un tratto cancellato dalla Storia.

Guardando indietro sono contenta di avere fatto quest’ultima follia di persona libera in un mondo libero e credo per sempre scomparso nella sua banalità.

Più ci ripenso e più mi sembra talmente irreale tutto quello che da quel 4 marzo , quando ho riaperto la porta di casa e ho chiuso i miei progetti futuri , tutti ben catalogati e ordinati nelle cartelline di plastica , nell’attesa sempre più probabile di stare consumando l’ultima porzione di vita prima della mia fine naturale.

Nel  probabile scadenziario della ripresa  quelli come me  sono gli ultimi della fila , noi poveri pensionati della vita che riempivamo i teatri , noi che in quei teatri sparsi per il mondo cercavamo quelle emozioni che nessun streaming ci potrà mai rendere.

Mi sono accorta con orrore che anche i concerti in tv mi addormentano , non parliamo delle opere , tutto mi crea un sottile disagio : noi vivevamo in simbiosi con i musicisti , con i cantanti, con la cerimonia delle luci che si abbassano , con l’attimo di silenzio prima dell’applauso finale.

Oggi 2 aprile 2020 , non mi accontento dell’appiattimento della curva   del Covid19 , stiamo su una specie di pianoro di cui non vediamo la fine , nel frattempo il bollettino del Male che ha falciato amici e conoscenti mi ha fatto perdere il ritmo delle giornate , mi ha regalato tanti giorni lunghissimi e tante notti bianche a pensare  uno ad uno i rischi che correvano tutti i miei cari , a scrivere testamenti che poi la mattina dopo riponevo in un angolo remoto della mente.

Meno male che avevo fatto la follia di essere andata a Londra un mese fa!

PS: per strani motivi scaramantici non pubblico la foto preziosa dell’incontro informale , non vorrei fosse davvero l’ultima.