Il Millennio iniziava con una bellissima novità : si riapriva finalmente il Teatro delle Muse in una città che era rimasta orfana del suo teatro per un tempo assurdamente lungo .
Ricordo che eravamo riusciti a battere in negativo anche la riapertura del Carlo Felice di Genova però questo arrivare davvero ultimi ci aveva permesso di avere un bene prezioso che ce lo rendeva anche più caro : il sipario tagliafuoco di Valeriano Trubbiani , un’opera scultorea di una preziosità che superava addirittura l’evento primario della riapertura del teatro.
Il FAI ne volle fare un evento eccezionale e in quanto delegata- tuttofare fui incaricata di organizzare la manifestazione e di collaborare con l’artista ombroso che ne era l’autore tanto eccezionale quanto schivo nella conversazione .
Forse diventammo amici , certo che quando ebbi accesso al suo incredibile museo casalingo fui folgorata da quel mondo di creature fantastiche , da quelle sue sculture visionarie di cui conoscevo già le più famose , ma starci in mezzo era come entrare in un mondo parallelo.
Amai da subito quel suo “ mare in scatola” e Tubbiani sorridendo mi disse :
mandami i tuoi figli a comprarlo.
Fu un mezzo regalo e anche la metà regalata dai figli fu preziosa perché arrivarono a casa con aria furba dicendomi : ti abbiamo portato i piombi della barca ….e ancora mi ricordo la grande emozione provata.
Per molti anni seguitai ad andare a trovare Valeriano nella sua bottega anconitana sulla strada che porta al Duomo .
Mi ero innamorata di alcune sue immagini di Ancona , trattate in un modo composito , tra l’incisione e il colore : non ebbi mai l’ardire di comprarne una e poi un giorno non trovai più aperta la sua bottega
Per tanti lunghi anni sono passata lì davanti sperando un giorno di ritrovare la porta aperta con l’artista lì dentro , giusto per fare due chiacchiere, anche se sapevo che ormai Il grande artista non sarebbe più tornato tra le sue opere in quel triangolo di casa che rimase chiuso per sempre.
Adesso che Trubbiani non c’è più mi rimane la nostalgia delle nostre chiacchierate preziose e il rimpianto di non avere avuto il coraggio di chiedergli una delle sue meravigliose immagini delle fantastica Ancona che fortunatamente posso ammirare in un prezioso libro che mi aveva regalato in uno degli ultimi preziosissimi nostri intimi incontri.