Parliamo di scuola

Vorrei cominciare a parlare di scuola , non però di questa scuola che dovrebbe ripartire a metà settembre bensì di una scuola lontana nel tempo , una scuola in bianco e nero ,di quando ero bambina io. 

Ebbene in quella scuola lontana , con i banchi neri e il calamaio incorporato, ebbene quella scuola un giorno si chiuse perché c’era una guerra ed era tanto vicina per cui  pure le scuole venivano bombardate .

Restammo a casa , qualcuno più fortunato con la mamma maestra seguitò a fare i compiti .

Fu il caso mio per cui frequentai la prima elementare e poi mi ritrovai cataputata in quinta , perché praticamente le classi intermedie , diciamo per cause belliche , non le avevo proprio frequentate .

Non ne restai traumatizzata più di tanto , frequentai lo stesso gli altri bambini e non mi mancarono più di tanto i ritmi scolastici tradizionali.

Quando tornai a scuola ci andai col panierino della merenda portato da casa , la ginnastica non si faceva e quindi problemi di assembramenti non si verificavano.

E veniamo a oggi : i giornali ci riempiono di diagrammi e figurine per come si dovranno comportare i bambini al rientro a scuola . 

Percorsi condizionati da freccie , regole e indicazioni spesso contraddittori.

I genitori odierni drammaticamente all’oscuro  di tutto quello che nella vita può succedere sono sul piede di guerra :

dato che statisticamente d’inverno i bambini si ammalano : raffreddori , tossi , bronchiti e tutte le affezioni che generalmente dimezzano le classi nei mesi freddi cosa facciamo ? 

Una volta a scuola veniva anche il dottore , anche al tempo dei miei figli esisteva ancora un ambulatorio mobile e serviva , eccome , specie per quei bambini meno fortunati che magari non avevano il pediatra di famiglia che li seguiva . Meritoria figura poi scomparsa perché da qualche parte si doveva risparmiare e dato poi che generalmente i pediatri non sono convenzionati con SSN siamo arrivati a intasare tutti i Pronto Soccorso ospedalieri anche per due linee di febbre.

Ovviamente oggi , ma ci sono i genitori imbecilli antivax  , renderei rigorosamente obbligatoria ogni tipo di vaccinazione antiinluenzale e non solo ,considerei molto probabile una scuola un po’ alternata a periodi di didattica a distanza , i ragazzini sono molto più svelti dei loro genitori e nonni , vorrà dire che invece di passare ore e ore sui tablet si faranno qualche ora di utile apprendimento a distanza.

Volutamente non ho nominato il Covid 19, non ce n’è bisogno , tutti sappiamo che il virus c’è ancora e non darà pace per il prossimo futuro a tutti noi .

Mascherina , distanziamento , lavarsi le mani , noi vecchi lo facciamo , alcuni anche ossessivamente , impensabile che queste regole banali vengano applicate dai bambini .

Per i ragazzi più grandi servirà invece un po’ di educazione civica in più , a loro si dovrebbe ricordare anche il dovere sociale che riguarda i più deboli , coloro che sono a rischio , ma qui entra in gioco il ruolo della famiglia , ma siamo sicuri che oggi la famiglia sia in grado di insegnare qualcosa ai propri figli?