Liberi di infettarsi

La libertà non è star sotto a un albero….da ieri mi frulla in testa il verso iniziale di una canzone molto amata di Giorgio Gaber e in un primo momento non capivo perché.

Poi ho cominciato a leggere gli elzeviri di Gramellini , di Serra i e i commenti generali sui social in merito alla uscita infelice di Johnson ai Comuni con  la ferma e puntuale risposta del Presidente Mattarella da Sassari.

Mi ha fatto un po’ ridere l’idea del premier inglese di accomunarci al tedeschi in questa specie di obbedienza coatta nei confronti delle regole per arginare il Covid19.

Se ci sono due popoli in qualche modo differenti circa la libertà siamo proprio noi e i tedeschi: basta pensare che loro in pochi giorni hanno scaricato la loro App simile alla nostra Immuni in dieci milioni e noi , a fatica e dopo un paio di mesi siamo arrivati neanche a sei.

Però è vero che ci siamo recentemente molto avvicinati per esempio sulla scala dei valori individuali , è stato facile obbedire alle semplici regole di difesa dal virus anche in un paese fantasioso come il nostro : semmai adesso ci differenziamo sui colori delle mascherine , in Germania prevale in nero istituzionale , da noi pare non bastare e ci mettiamo sempre pure un piccolo particolare a evidenziare , forse , il pensiero di chi la indossa. Ricordo il mio senso di colpa quando il 4 marzo a Londra , tornando verso l’aeroporto mi sentivo come un untore con licenza di contagiare fra tanti ignari londinesi.

Sembrava non interessasse questa scema italiana con la faccia coperta , mi avranno pensato mussulmana  eppure oggi il mondo è informato in tempo reale su quello che accade anche miglia e miglia lontano da noi.

La bella libertà inglese di andare a infettarsi al pub non ha però impedito alla ROH di chiudere a metà marzo e non mi pare che abbiano intenzione di riaprire a breve.

Avevamo dato al mondo in regalo un margine di tre settimane in anticipo di avviso e non ne hanno fatto tesoro neanche altri paesi a noi vicini come la Spagna e la Francia .

Solo i pragmatici svedesi hanno optanto per l’immunità di gregge , fatti i conti pare che si sia rivelato un pari doloroso in quanto a mortalità.

La verità è che non esiste una formula sicura diversa , la seconda ondata è arrivata quasi ovunque , paghiamo la disinvolta gestione estiva e adesso facciamo i conti con il rallentamento dei controlli.

Ho la sensazione che tra un paio di settimane faremo conti più pesanti con la riapertura delle scuole e  la ripresa quasi totale di tutte le attività economiche.

Ho iniziato pensando a Gaber , chiudo citando un grande italiano e quello che disse Eduardo De Filippo  : ha da passà a nuttata.