Mille papaveri rossi

Tra tante notizie tristi ad un tratto ne leggo una rassicurante : forse torneranno i papaveri sui campi di grano , forse rivedremo i fiorellini azzurri nell’erba dei prati , forse la primaverà ci riporterà la romantica visione delle timide fioriture spontanee

Si , perché si è scoperto che le cosiddette piante infestanti , quelle contro le quali si sono accaniti i coltivatori preoccupati di salvare i prodotti dei campi sempre più ripuliti da tutto quello che impediva una coltura semplificata hanno una loro necessità e attraverso la loro eliminazione in realtà veniva sottratto  al ritmo naturale della crescita la difesa semplice che le piante infestanti garantivano nella loro diversità.

Così a cominciare da una oasi del WWF in Maremma si ricomincia a seminare tutto quello che ci siamo perduti di romantico nella visione dei nostri campi coltivati e no.

Il gesto classico del seminatore che ha ricominciato a gettare i semi di papavero e cicoria e di tutto un erbario romantico di cui avevo perso il ricordo.

Mi domandavo da tanto tempo perché la bellissima distesa rossa dei Coquelicots di Monet fosse solo un ricordo impressionista , adesso so che quella sparizione era frutto del lavoro scientifico dell’uomo che però attraverso questa eliminazione alterava il ritmo naturale che permetteva agli insetti buoni di sopravvivere nel delicato evolversi delle stagioni e delle coltivazioni.

La notizia , sicuramente non rilevante e non clamorosa mi ha però messo allegria .

Romanticamente la condivido sul mio piccolo diario per la gioia dei romantici come me che tutto sommato pensano che qualche piccolo stralcio di ritorno al passato possa significare invece un passo avanti della civiltà.