La cucina perduta

Al supermercato il banco della carne è diventato piccolo piccolo , per una buona metà è pieno di spiedini già pronti , di polpettoni già preparati , addirittura di fettine di carne già impanate .

Le giovani donne hanno fretta : la casa , il lavoro , bambini prendono troppo tempo , la cucina può attendere .

La stessa cosa al banco del pesce : tutto pronto , pulito , ridotto al minimo lo spazio per chi volesse affrontare un rischiosissimo menù più elaborato.

Per non dimenticare “ per par conditio” il settore gastonomia dove tutto è un trionfo di già pronto, comprese le verdure lessate.

Questo è il paese reale poi se apriamo la tv si vedono solo programmi di alta cucina ( o presunta tale). Il mondo è pieno di masterchef, più o meno stellati , più o meno probabili e giù a pioggia programmi sempre più seguiti , sempre più imitati , ce ne sono davvero in tutto il mondo di uguali : originali o no  , la storia è sempre la stessa.

Meno si cucina nelle case e più siamo  invasi da programmi di alta cucina e devo dire che in generale sono gli uomini quelli che alla fine in cucina si divertono ancora a giocare al grande chef.

Se da una parte si è inondati di pubblicità che raccontano addirittura di brodo già pronto (sic!)   per non parlare del “complicatissimo” minestrone anime candide e nostalgiche elevano odi alla frittata della mamma , ricordi lontani che profumano di vecchie cucine annerite e calde di odori perduti.

in questo contesto mi è arrivato da parte di una amica grafica molto brava un progetto interessante e invita coloro che ancora se le ricordano a raccontare le vecchie ricette , i vecchi ricordi culinari che sono anch’essi ricchezza di una memoria parduta di sapori.

Spero che il suo progetto abbia un seguito , lo seguirò con interesse.

Io sono toscana e non potrò parteciparte alla ricerca , però mi piacerebbe che qualcuno mi aiutasse a ricordare le memorie e i sapori d’antan :
per esempio chi si ricorda cos’erano i “Raveggioli freschi e belli” che un omino in bicicletta vendeva per strada nella Firenze della mia infanzia?