Le cose che non faccio in rete :
Non mando mai mazzi di fiori per gli auguri a chi conosco appena o che mi vengono ricordati dall’argoritmo .Questo per spiegare agli amici virtuali e non la mia mancanza al rito augurale di massa.
Cerco di non intromettermi in polemiche politiche di ogni genere , anche se qualche volta non riesco a fermare il mio impulso toscano alla battuta.
Mi sono accorta che come diceva Massimo Troisi , per me conta quello che dico e non quello che capiscono gli altri.
Faccio un uso parsimonioso dei Like , se trovate il mio vuol dire che quella cosa lì mi è piaciuta veramente davvero.
Non corro dietro all’invito reiterato di aumentare il numero di amici , si scopre che magari chi ti chiede l’amicizia in realtà non ci abbia neanche pensato a chiedertela .E la solita trappola dell’argoritmo.
Quello che invece faccio regolarmene:
Rispondo sempre a chi mi scrive , su qualunque mezzo . Da What’s Up a Messender fino ai commenti sul blog e sulla mia bacheca.
Accetto , poche in verità, nuove amicizie che magari vengono da tanto lontano . I miei punti d’orgoglio sono le amiche di Vienna , di Riga , della Provenza , di Parigi , della California . Pochi gli uomini , ma sono amici veri e li conosco tutti anche personalmente davvero.
Misterioso mi resta comunque l’uso di Istagram , mi ha spiegato uno dei miei tanti nipoti che in effetti è usato più dai giovani che ..dai meno giovani come me.
Poi ci sono i miei venticinque lettori che si moltiplicano magicamente ogni volta che metto una foto di JK, meno se il sullodato sta solo nel testo scritto.
Quelli sono amici , diciamo così, vecchia maniera e mi piace seguirne le vite anche attraverso la reciproca storytellin visiva del social.
Ultima cosa : mi devo ricordare di chiudere la pagina prima di morire ( ma questo lo penso solo la notte , quando il sonno tarda ad arrivare ).