Un viaggio lampo , l’estate caldissima , una meta abbastanza improbabile , ma c’è uno strano motore che muove le persone appassionate e così si parte anche se non si pensa di arrivare ad assistere ad una serata eccezionale .
E invece ….il sorprendentemente sempre più bravo , più nel pieno della sua splendida vocalità sicura ,Jonas Kaufmann ci ha regalato un concerto di quelli da ricordare , da mettere nell’album di ricordi più prestigiosi e più vividi.
Intanto il luogo in cui il concerto si è svolto :doveva essere una piazza ed invece è stato un moderno auditorium dotato anche di una splendida acustica .
L’ambiente magari di un modernismo un po’ datato : la grande piazza , le scalinate ricordano un passato di regime , ma la grande orchestra della Radio Slovena è degna di essere citata per la alta professionalità e l’intero programma del Festival mi fa capire l’alto livello di tutte le partecipazioni.
Il programma del concerto è stato decisamente molto interessante con tre grandi arie italiane nella prima parte e la preziosità del tutto Wagner nella seconda .
Anche i quattro bis sono stati all’altezza, piuttosto impegnativi per chiunque data anche l’asperità del programma ,ma la clamorosa standing ovation finale era tutta meritata .
Con generosità il cantante si è speso fino alla fine diretto dal suo fedele amico e direttore Jochen Rieder attento e preciso nel coadiuvare il suo importante interprete.
Tanti gli attimi importanti che mi hanno colpito : il feroce stringere la mano convulsamente durante l’aria di Canio ; mi sembrava di essere tornata a Salisburgo , quella mano vuota in realtà stringeva il pugnale assassino.
L’esasperante lunghezza del Wälse , una vera apnea anche per me che ascoltavo e alla fine del secondo appello ero sfinita tanto che mi sono dovuta levare la maschera per respirare.
La preziosità di cantare l’aria del Lohengrin In Fernem Land compresa della parte finale che non si canta durante l’opera e che abbiamo sentito solo in registrazione . Un regalo in più per i wagneriani in sala.
Il coraggio di cantare come quarto bis addirittura Ombra di nube , quando ormai è evidente che la fatica del canto ,per quanto si tratti di un mostruoso fuoriclasse ,cominciava a sentirsi anche per lui.
E poi la delizia della sua domanda affettuosa all’uscita : avete avuto caldo là dentro ? rivolta in italiano al piccolo gruppetto di persone alla porta degli artisti , tra di loro molti musicisti e anche tanti giovani , una volta tanto !
Grazie Jonas , ancora una volta la tua voce è veramente un dono che tu generosamente regali a tutti noi che ti seguiamo con tenacia.