Raramente viene pubblicato un DVD ..a grande richiesta .
La pubblicazione di Die Tote Stadt è avvenuta proprio perché tante persone che avevano visto l’opera a teatro e le moltissime che per la sopravvenuta pandemia non avevano speranze per una ripresa hanno inondato l’Opera di Stato della Baviera di richieste tanto che alla fine hanno ottenuto il risultato della pubblicazione di quell’evento particolare che fu la messa in scena dell’opera nell’ormai lontano 2019.
La registrazione c’era stata , ero presente la sera in cui con occhio allenato a certe situazioni, vidi i tanti microfoni e le telecamere qua e là , poi passò tanto tempo , probabilmente per le solite regole contrattuali che ne impedivano una rapida realizzazione e finalmente l’opera sotto la semplice etichetta di casa è uscita sul mercato.
In realtà una classica copia “pirata” era già in circolazione , arrivata chissà attraverso quali canali non ufficiali, ma era fastidiosamente modesta.
Ho comperato il DVD bavarese , semplicissima la copertina spartana , anche la piccola bochure di accompagnamento è scarsa ma la qualità audio e video è di pregievole qualità e anche il montaggio registico serve davvero a rendere l’emozione della visione teatrale.
Avevo a lungo parlato di questa opera che mi aveva tanto emozionata ma se ci torno ancora è per evidenziare quanto la regia di Simon Stone giovandosi di due interpreti straordinari e di una esecuzione musicale preziosa sia riuscita ,nel suo iperrealismo , a rendere un’atmosfera così allucinata da essere perfettamente in tema con la storia decadente e abbastanza datata all’origine .
Comincio dalla scenografia iperrealista : questa casa che si sdoppia, si contorce , si spacca in tasselli scomposti per poi riunirsi nell’ordine finale è una delle chiavi della riuscita dell’impresa pur mancando totalmente Bruges e le sue atmosfere decadenti.
Un clamoroso Jonas Kaufmann che riesce a procurare attraverso una serie di gesti minimali e impercettibili slittamenti fisici la strana tensione di una mente sconvolta e allucinata .
Marlis Petersen ha la rara qualità del phisique du ròle e la capacità attoriale di cantante sicura anche nei pericolosi passaggi delle difficile partitura .
Ma quello che unisce il tutto è il “mago” Kiril Petrenko. Gli slittamenti musicali dal lirico pucciniano all’esaperato cacofonico stridere delle musiche sono legati con tale sapiente sicurezza che mi fanno dire quanto la sua direzione sia parte preminente del successo di questa rappresentazione.
Capolavoro unico di Korngold , questo omaggio visivo di Monaco è un regalo per tutti gli appassionati cultori di questa strana opera, un regalo da farsi per ricordare un avvenimento straordinario.