C’è qualcosa nei talebani , tornati tristemente sulle prime pagine dei nostri giornali che mi provoca un senso di smarrimento .
Nei loro abiti cenciosi e improbabili trovo qualcosa di artefatto , come se fossero in costume di scena per una rappresentazione medioevale , nelle loro faccie barbute con le loro chiome unte provo la sensazione di essere di fronte a fantasmi usciti dalla memoria del tempo .
Poi hanno nelle mani quelle terribili armi “ vere “ delle quali si pavoneggiano con espressioni a volte feroci ma più spesso sono come colti di sorpresa.
Sanno quello che fanno oppure sono strafatti ? ( non a caso da quelle parti le droghe sono davvero alla portata i tutti!) e si muovono come automi pilotati.
Sono forse anche stupiti di trovarsi in un paese che proprio non è più quello che credevano di trovare : Kabul oggi ha sette milioni di abitanti , Kandahar , la loro roccaforte, si avvicina al milione e questi uomini abituati alle abitudini tribali delle montagne sembrano essere anche un po’ spaesati ma non per questo meno crudeli.
Fanno paura davvero , ma quella paura generata dalla loro stessa incapacità di levarsi quei cenci anacronistici , di scoprire la bellezza di un mondo meno tribale e più vicino ai molti telefonini nelle mani dei loro concittadini “liberati” che tutto vorrebbero meno che tornare alle faide passate.
Per non parlare delle donne , terrorizzate sì, ma anche non rassegnate a rientrare dietro la retina di un Burqua.
Ci sono foto in rete di bellissime donne in bellissimi e colorati abiti femminili afgani , sicuramente fatte in un altrove lontano dalle polverose strade di Kabul , ma la dicono lunga sulla voglia femminile di non arrendersi.
Questi studenti coranici non riescono neppure a fare un governo credibile , le foto di scena con quei vecchi marpioni dei Mullah sui divani contornati da bellicose guardie del corpo con i Kalashnikov bene in vista mi sembrano la fine del primo atto di una rappresentazione che non credo avrà fine con le stesse comparse .
Tramano troppi molteplici interessi alle loro frontiere , mi piacerebbe che l’Europa fosse un pò meno assente , non bastano pochi ponti aerei ad aiutare un popolo di antica storia e molteplici tradizioni.
Sono belli e civili gli afgani che conosco . Vecchio continente se ci sei batti un colpo, là hanno veramente bisogno di tutto.