Ho aperto un cassetto della scrivania e ho visto le mie macchine fotografiche abbandonate , ho girato gli occhi e una bella pila , di quelle “che se una volta mancava la luce” ormai inutile e con le pile scariche , ho aperto un altro cassetto e tristemente abbandonate stavano la calcolatrice e una rubrichetta telefonica .
Per non parlare dell’arcaica macchina da scrivere , del calendario e dei vocabolari .
Sono scomparse tante cose di uso comune in pochissimo tempo e quasi non ce ne siamo accorti.
Quando ho detto ad un artigiano : le faccio un assegno mi ha guardato strano – mi faccia un bonifico che è meglio.
L’elenco lunghissimo non significa che tutto oggi sia migliore , ma certamente anche la mia sveglietta da viaggio non la metto più in valigia e se la memoria fa il brutto scherzo di non farmi ricordare un autore , la data di una battaglia , il titolo di un romanzo , il nome di una città lontana vado a “googlare” velocemente e ho anche imparato a trovare le cose difficili usando le perifrasi e le cosiddette parole chiave.
Però in cucina mi piace ancora appendere il calendario mensile( peraltro ormai difficile da trovare ) e ancora uso l’agenda cartacea, anche se la devo ordinare a novembre !
Ovviamante e testardamente seguito a comprare il libri di carta e anche i CD malgrado abbia scoperto recentemente che neppure i computer nuovi hanno il lettore incorportato .
La musica si compra a pezzetti sulle piattaforme dedicate e l’idea di avere qualcosa di mio , come erano i vinili di una volta sembra essere diventata una svogliatura snobistica.
Oggi quindi apro il dibattito sulle cose perdute , ditemi se me ne sono dimenticata qualcuna.