Il buio oltre la rete

Non me ne ero accorta ; sarà che stavo rilieggendo un bel libro , sarà che non avevo niente da commentare  ma solo quando il TG delle otto mi ha fatto sapere che Fb era irragiungibile da ben tre ore non sono stata presa dal panico , solamente ho rimandato di postare il mio piccolo pezzo del blog , uscirà domani, ho pensato.

Per fortuna in tv c’erano  da vedere i risultati elettorali delle ammistrative , pochi minuti e mi sono messa abbastanza tranquilla  poi me ne sono andata come ogni sera dai miei amici dell’Almanacco di bellezza . Come al solito mezz’ora ,  mai banale , di discorsi su vari temi che non mi dicono niente di nuovo ma spesso mi ricordano qualcosa .

Poi sommo gaudio c’era Kaufmann su Classica , mezzo concerto di Boston , ormai visto e rivisto  con la bella Opolais “costretta”  a cantare la morte di Isolde , spero che non lo faccia mai più!

Piccola osservazione filosofica sul tempo che passa , era solo il 2015 e il caro giovine aveva ancora i suoi bei capelli neri , magro e bellissimo  sfoderava il suo famoso sorriso larghissimo alla fine dei suoi classici di repertorio  per la gioia di tutte noi sceme che lo amiamo anche adesso con qualche chilo di più e i capelli grigi che comunque non lo fanno meno interessante .

Forse avrei postato qualcosa alla fine , ma c’era il blackout ….

Il mio pezzo di ieri uscirà domani , si vive anche senza i social ho pensato spegnendo la luce . Ho dormito benissimo.

Una favola nera

Sembrerebbe una storia inventata : in una bellissima e poverissima regione italiana del profondo Sud un giorno un uomo buono pensò di trasformare un paese abbarbicato sulla montagna e ormai spopolato in un luogo di accoglienza : un idea che lo fece conoscere nel mondo , gli assegnarono premi , organizzarono mostre e girarono anche una fiction televisiva ( che però non uscì mai sugli schermi ) sul suo operato .

Quest’uomo sicuramente buono e un po’ pasticcione , come lo può essere un utopista semplice aveva inventato un modo semplice per dare un tetto ai disperati che fuggivano dalle guerre , dalla fame e dalle carestie.

Aveva anche indicato una strada per riqualificare la sua terra abbandonata facendone un luogo di accoglienza e di incontri .

C’era venuto pure un famoso regista tedesco a conoscerlo , la sua fama aveva superato i confini nazionali , ma la miope e bieca giustizia di quella Procura ( terra di mafie e di n’drangheda ) aveva messo l’occhio impietoso della legge sull’operato disinvolto di quel sindaco.

 Il povero cristo idealista suscitava preocupazione perchè scardinava l’antica scala di potere secolare per la quale non era lecito alzare la testa.

Facile trovare mille colpe al disinvolto sognatore : la lunga mano ha tentato tante volte di incolparlo , molte colpe sono state annullate ma restava il grave pericolo di fondo . 

La sua è stata considerata “favoreggiamento all’immigrazione clandestina” e così il massimo della pena richiesta dall’accusa è stato raddoppiato in questa sentenza farsa di primo grado.

Nel bellissimo mare di marina di Riace cinquant’anni fa un sub ritrovò due bellissime statue di divinità greche  che riemergendo dalle onde ci raccontarono le antiche bellezze di un mitico mondo lontano . I Bronzi di Riace dettero fama a quel mare , ma lontano lassù sulla montagna il povero paese restò povero e vuoto.

Oggi all’attenzione  di chi legge il mio piccolo blog ovunque nel mondo voglio raccontare la storia di Mimmo Lucano , un uomo vero , non il personaggio uscito dalla penna di un grande scrittore russo dell’Ottocento e dell’assurda condanna che indigna gli onesti e infanga la magistratura di quel paese.

La storia non è finita : a Mimmo Lucano hanno chiesto anche settecentomila euro come pena aggiuntiva .Nel suo conto corrente attualmente ci sono nove euro.