Ogni volta che torno a Napoli provo tutta una serie di emozioni anche contradditorie fra di loro che comunque vada mi provocano quella che arriverei a definire una tempesta emotiva
Anche quest’ultima volta , tra un caldo atroce e la pioggia tropicale ho avuto le stesse sensazioni in contrasto fra loro e incredibilmente me le ha risvegliate la visione pochi giorni dopo ( dopo secoli al cinema!) la visione del film di Sorrentino.
Una emozione particolare : una scena girata nella piazzetta Matilde Serao ,proprio davanti all’albergo delizioso in cui ho alloggiato.
Unico particolare differente, il cancello irragionevolmente chiuso che porta in Galleria Umberto nel film era aperto . Potenza del cinema dove ogni vero è un falso.
Ma quello che più mi ha colpita è stata tutta una serie di foto e di commenti estasiati da parte delle tante amiche e amici stranieri calati al Sud per il bellissimo Otello del San Carlo.
Tutti , dico tutti ,i commenti e i reportage sembravano non cogliere il lato nero della città ; nessun accenno scandalizzato al traffico caotico , alla sporcizia diffusa , al disordine urbano.
Solo bellezza , la grande bellezza dei musei , delle chiese , dei mercati immaginifici.
Gli occhi dei miei tanti amici che hanno fotografato , raccontato , sognato nelle giornate napoletane mi sono sembrati come preda ad un incantesimo che vietasse loro ( e per fortuna ) le tante troppe incongruenze sociali della incredibile e irrazionale città.
Nessuno si è lamentato ( salvo un’amica friulana ) dello sporco in Galleria , nessuno ha sottolineato il misterioso ammontare del costo di una corsa di taxi “ a piacere” secondo modalità segrete e poco riconducibili alla logica del percorso.
Nessuno ne ha visto il lato nero e questo sicuramente è la conferma , se ce ne fosse bisogno , che Napoli ha in sé una magia strisciante e sotterranea che nessun raziocinio riesce a scalfire.