La storia russa

Nonostante la pandemia , la paura che torna , la quarta ondata , nel mondo si seguita a soffocare la libertà degli individui  e seguitano le trame politiche di potere , seguita a a muoversi un mondo di complotti e di delitti.

Notizie recenti : c’è un dissidente russo in carcere che si chiama Navalny , non sono riusciti ad avvelenarlo e ora cercano di ottenerne il silenzio imprigionandolo. Intanto però al Parlamento Europeo gli danno il premio Sakharov.

C’è un tribunale a Berlino che condanna ed espelle due funzionari d’ambasciata russa.

 Un delitto di un paio di anni fa , un altro dissidente morto , il sistema dittatoriale è sempre lo stesso : un georgiano  stavolta , un ceceno un’altra, la lunga tradizione di trame delittuose è sempre la stessa.

Allora , invece di stupirmi penso all’opera russa : la Kovancina , il Boris Gudonov , il principe Igor.

Siamo ancora lì , i secoli passano , le storie rimangono sempre le stesse , con analogie impressionanti.

Antichi sistemi di potere che sopravvivono ai secoli , solo che adesso abbiamo la grande cassa di risonaza multimediale che li ingigantisce e li porta a conoscenza in tutto il mondo.

Con risultati , direi in definitiva abbastanza mediocri.Tutto sommato l’arte e la musica in particolare spiegano meglio di tanti servizi del tg quello che succede nei paesi totalitari.

Zerocalcare

Fino a qualche anno fa la tv la guardavo poco e anche molto selettivamente.

Poi è arrivato il Covid , il lookdown , le lunghe giornate di una strana primavera e mi sono trovata a guardare in tv , molto fedelmente alcuni programmi che non avrei mai guardato prima.

Tra questi , nonostante la lunghezza  ( spesso a metà stacco ) mi sono affezionata a Propaganda life e ho fatto una scoperta : un ragazzo in felpa , accento romano , ma ottimo francese  e questo l’ho capito dopo. Insomma , all’età mia ho scoperto i fumetti e tra questi quelli di Zerocalcare..

Ora sono pure arrivata a Netfix per lui e Strappare lungo i bordi è una tenera storia , un romanzo di formazione , una bellissima pagina “letteraria”.

Un mio giovane nipote , con cui condivido molte cose , mi ha detto di guardarlo con i sottotitoli per apprezzarlo meglio .

Io , tutto sommato , non l’ho fatto , mi piace quell’affabulare finto popolare che contiene molta più profondità di indagine umana di tanta letteratura paludata.

Dubito che questa serie possa essere apprezzata anche fuori d’Italia ma sarei curiosa di sapere se un linguaggio così caratterizzato linguisticamente possa trovare  nella forza delle immagini una collocazione più internazionale .

Mi piacerebbe saperlo.