Leggo un articolo in cui si elencano come probabili doni di Natale una lista di cose nuove irrinunciabili : ovviamente le sneakers ( qui siamo tutti d’accodo ) poi vari altri articoli legati al digitale e infine mi soffermo su una parola che non capisco : “i trasportini” : Rapida indagine conoscitiva :i trasportini sono quelle borse da viaggio nella quale si ripone il cane “mini” che pare vada per la maggiore nel gusto corrente.
Ora , a parte il fatto che a me i cani sono sempre piaciuti a misura di cane, cioè belli grandi , l’idea che il trasportino sia un oggetto irinunciabile mi fa capire quanto cambia anche il modo di valutare l’importanza degli oggetti al giorno d’oggi.
I cani piccoli , una specie di surrogato dell’amico dell’uomo : petulanti , delicatissimi e fastidiosamente abbaianti , sono la miniaturizzazione del compagno dell’uomo del tutto diversi nel tempo da quegli animali domestici che erano parte della vita di casa , utili al pastore , compagni al solitario , calde presenze nella vita di famiglia.
Io non ce l’ho con i poveri piccoli cani miniaturizzati e neppure con i loro padroni che magari non hanno le casi abbastanza grandi per tenerci con sufficente spazio un cane di taglia media , ma allora penso perché non si prendono un gatto , quello sì un gran signore che non solo non prende tanto spazio ma può essere lo stesso di compagnia , sempre che ne abbia voglia e si voglia concedere al coinquilino del quale cortesemente accetta la compagnia, la voglia di essere messo in un trasportino.
Io la vedo difficile perché , mentre i poveri cagnolini si adattano a sembrare dei giocattoli nella borsa ,niente di simile accetterebbe un gatto , ne andrebbe della sua dignità.
Infatti , nel caso vengano chiusi in gabbiette da trasporto non accettano di essere messi in mostra , ma lamentano tutta la loro insoddisfazione.