Comincia la grande saga nazional-popolare del Festival di Sanremo e gli italiani si dividono in due gruppi di pensiero : quelli che lo seguono e quelli che fanno finta di ignorarlo ( ma poi sotto sotto magari il giorno dopo ne recuperano i momenti comici e interessanti.)
Io sono di quelli che non ci perdo tempo , le canzoni sono la cosa che mi interessa meno , comunque resta un grosso termometro di costume e si possono misurare nel tempo i mutamenti della società nella sua accezione più popolare.
Per me l’unico Sanremo da ricordare fu quello di un lontano 1967 quando un giovane cantautore che amavo moltissimo si tolse tragicamente la vita nella notte dopo la sua eliminazione dal concorso.
Morte misteriosa per molti aspetti , morte assurda e incomprensibile per molti che lo avevano già amato e ammirato.
Il Festival non si fermò” the show must go on “ , ma la canzoni di Luigi Tenco sono ancora bellissime e il suo sguardo triste resta nel cuore di chi quella sera di gennaio ebbe la triste notizia mentre magari come me , era a un veglione di Carnevale.
Ma la Preghiera in gennaio di Fabrizio De André è la più bella ballata in ricordo di questo giovane artista stritolato dal mondo impietoso del mercato discografico.