Una rinuncia

Non ci sono andata . Ad ogni tappa , cominciando da Monaco e poi via via una cavalcata in mezza Europa .

Le stesse foto dei bis , gli stessi vestiti di Diana Damrau, (  ma era molto più bello quello dei degli Italienischliederbuck di Wolf) , la stessa tossettina di Kaufmann che poi piano piano gli è passata , gli stessi entusiastici commenti delle acritiche seguaci , gli stessi pacchetti dati solo a lui… 

So di essermi persa una bella serata di raffinati Lieder ma non me la sono sentita di affrontare tanta strada , una volta di più, per ascoltare un’ora o poco più di musica .

Sarà  la vecchiaia che comincia davvero a farsi sentire , evidentemente il mio entusiasmo di grupie comincia a calare , largo ai giovani , si fa per dire!.

Soprattutto non ho avuto voglia di allontanarmi dalla tv dei notiziari che ogni giorno mi hanno raccontato la guerra ucraina : inchiodata al reale mi è sembrato così antico uno spettacolo che parla di amori lontani , di questo nostro Occidente perduto.

Eppure avevo trovato motivi di interesse :  forse vedere il Palau della musica a Barcellona , poi forse l’ultima tappa a Vienna e invece niente , mi consolerò ( spero) prendendo il biglietto per la Tosca a Napoli .

In effetti la sanguigna storia di violenza e sopraffazione , di rivoluzionari e di tortura mi trova più in sintonia con i tempi.

Sempre che trovi la spinta per fare il biglietto del treno.