Uno dietro l’altro su Fb due post diversissimi per forma e contenuto : uno propone una serie di note acute tenorili ripresi in varie riprese più o meno lontane su YouTube , l’altro è una vignetta satirica in cui una persona commossa guarda i sacchi dei cadaveri ukraini mentre alle sue spalle ci sono cadaveri di tutte le guerre passate del secolo scorso ( e sono tantissimi) cui la persona in primo piano è invitata a girarsi per guardare.
Eppure provo lo stesso disagio ; come se fosse possibile giudicare con la testa sempre girata indietro , nel primo caso si tratta sicuramente di una operazione nostalgia del tutto inutile visto che molti di quegli straordinari tenori sono già morti da un pezzo , più complesso e articolato il disagio che provoca il secondo paragone .
Sappiamo benissimo che non sempre il peso emotivo , il giudizio politico è stato diverso se le guerre erano più o meno lontane da noi , ma non per questo dobbiamo e possiamo paragonarle alla portata storica che potrebbe avere un risultato drammatico diverso quello che sta succedendo oggi in Europa.
E’ la “solita storia del Pastore” , rifugiarsi nel passato e guardare all’oggi con la fatica che provoca la necessità di formulare valutazioni richiedenti una capacità e un coraggio che non sempre sembra essere la dote maggiore negli umani.
Certo che rifugiarsi sull’usato sicuro ( nel caso dei tenori ) non comporta nessuno sforzo di valutazione e nel secondo più drammatico caso certamente suona un po’ come un giudizio di comodo il cercare di evitare oggi quello che è sotto gli occhi di tutti. Una ennesima violazione dei più elementari diritti umani : quello di scegliersi democraticamente il diritto di vivere in pace nel proprio paese , con il governo democraticamente scelto dal popolo.
Forse quello che scrivo non è neppure un paragone , troppo diversi sono i contesti dei due post, certo che comunque seguitano a provocarmi lo stesso disagio .
In un tempo più felice si sarebbe potuto dire riducendo il tutto a una battuta : non confondere mai le mele con le pere.