Una meritoria iniziativa : il Lyon Club host di Ancona , in collaborazione con il Comune ci regala una mostra : Ancona tra passato e futuro che si presta ad analizzare tanti dei molti perché questa città , che come diceva il Patriarca di Aquileia “ per sua positura meriterebbe di essere costrutta de oro massiccio” in realtà resti sempre sospesa tra la povertà di iniziative e l’accanito mistero volto a nascondere le sue bellezze.
Ci vuole molto amore per capirla e in qualche modo ce lo spiegano le due dotte relazioni che accompagnano il materiale fotografico , di per sé molto interessanti se si vuole leggere attraverso la modestia degli eventi : emblematica la gallina in primo piano davanti ai notabili soddisfatti per l’evento demolitore , come al solito volto più a distruggere che a preservare.
La prolusione di Antonio Luccarini ci racconta dei tanti perché si sia sempre cercato “il cospicuo” a fronte di una modestia progettuale atta a incidere negativamente sulle memorie ( quelle si storicamente vere) della città.
La relazione cronologicamente puntuale dei vari Piani di allargamento cittadino a cura dell’ingegner Moglie conferma le tante scelte spesso condizionate dalla nefanda serie di eventi naturali (frane , terremoti e alluvioni in abbondanza ) che hanno condizionato nel tempo lo sviluppo omogeneo del tessuto cittadino.
Si spiega così il ripiegamento culturale della città: “ non ce lo possiamo permettere “ , l’ho sentito dire tante e tante volte da essere diventato un mantra e pensare che nelle Marche abbiamo eccellenti realtà come il Rossini Opera Festival e la stagione allo Sferisterio a Macerata .
Questa città capoluogo di regione trova la sua vocazione massima nella Fiera di San Ciriaco , evento paesano che però riesce a bloccare per quattro giorni la circolazione nella parte moderna che valorizza lo sbocco al mare verso Est, preziosa testimonianza della rarità di una città unica con sbocco sul mare dall’alba al tramonto.
L’aveva capito Luchino Visconti che aveva immortalato il giovane Massimo Girotti seduto sul muretto col Duomo di San Ciriaco alle spalle in quel manifesto pre-neorealismo che fu il film Ossessione .
Ma quella volta la fiera la si faceva giustamente per le stradine del colle Guasco per finire in Piazza del Papa.
Io ho fatto in tempo a vederla nei suoi luoghi storici.