Confesso una colpa giovanile : quando leggevo i grandi romanzi (per esempio Guerra e Pace ) saltavo a piè pari le battaglie , ci capivo poco e le consideravo una perdita di tempo , poi ho cominciato a ricredermi soprattutto partendo dal racconto confuso di Fabrizio Del Dongo nella Certosa di Parma quando si trova senza rendersene conto nel mezzo della battaglia.
Da qualche tempo se ne ho il tempo mi sintonizzo sulla 7 nel pomeriggio perché con il grande intuito giornalistico che lo contraddistingue Enrico Mentana conduce uno Speciale giornaliero sulla guerra ucraina coadiuvato di uno straordinario esperto che corrisponde al nome di Dario Fabbri.
Non è facile separare i fatti dalle opinioni e nessuno che faccia giornalismo lo sa , ma nel caso degli Speciali di Mentana ci sono anche dei valentissimi inviati sul campo : ciascuno porta la sua testimonianza , ciascuno con le sue scelte , le sue informazioni.
Cucito insieme diventa un programma incredibilmente avvincente, ce ne fossero sulla rete di Stato dei servizi di questo spessore.
Francesca Mannocchi e Luca Steimann ( per citare solo i più noti) sono inviati di guerra di quelli veri , come usava una volta .
Non leggono le veline dallo studio , parlano di sudore e sangue e poi in studio c’è quel serioso giovane che ne sa davvero tante e ci spiega gli eventi senza retorica.
Sulla stessa rete non tutto è oro , si avvertono le prese di posizione precostituite in altri programmi un tempo piacevoli , basta saper decodificare o cambiare semplicemente canale sul telecomando.
Io poi ho sempre Classica Hd che mi serve da rifugio e conforto.