Un eroe

Un film bellissimo , non mi importa se vincerà l’Oscar per il miglior film straniero , ma l’emozione che mi ha suscitato il guardarlo , la tensione che ho provato seguendo la storia , la sua fine spiazzante mi fanno  dire di avere visto uno dei più bei film di questi ultimi anni.

Il cinema iraniano mi aveva già regalato storie bellisssime da Kiarostami a Pannahi , ma questo Eroe di Asghar Farhadi è sicuramente oggi uno dei piu importanti film in circolazione.

Una storia apparentemente semplice , un uomo qualunque  in un paese nel quale c’è ancora la pena di morte che si può riscattare con una cauzione e la prigione per debiti è la norma.

Non è un film politico , non si vedono scene di violenza , nessuna apparente denuncia sociale . 

Una storia semplice , un uomo mite ha un permesso per buona condotta ed esce di prigione per due giorni nei quali forse spera di trovare il denaro per riscattare la pena .

Il ritrovamento fortuito di una borsa contenente delle monete d’oro è quasi il pretesto per questa storia lineare che poi assume addirittura dei risvolti kafkiani : l’eroe del bel gesto che restituisce la borsa , la televisone che ne vuol fare l’Eroe, il mondo dei sospetti che piano piano avvolge le trama , le bugie semplici che diventano macigni , tutto ci porta lentamente verso un epilogo spiazzante che è  forse la scena più bella del film.

Il film si apre su una grande spianata su cui troneggia la sepoltura di Serse , dall’archeologia ( forse un ricordo di quella che fu la grande civiltà della Persia )  alla confusione di Shiraz , una città in cui il rumore del traffico e il suono dei telefonini si mischiano in una realtà in cui si muovono i personaggi di un racconto banale e nel quale l’unico sguardo doloroso è quello del bambino balbuziente che a mala pena alza lo sguardo dal  gioco del suo tablet e che finà per ricordarmi lo sguardo del figlio in Ladri di biciclette.

Nessuno è innocente , non lo è il protagonista , non lo è il sistema carcerario che vuole sfruttare l’immagine del detenuto buono , non lo è neppure l’associazione che protegge i detenuti , non lo è certamente la televisione sempre in cerca di personaggi da sfruttare.

Un film da vedere , un film raro di grande tensione morale che fa pensare . Interpretato magistralmente da tutti gli attori in gran parte provenienti dal teatro , perfetto e lineare.

L’ho visto su una piattaforma , cercatelo , ne vale la pena.