Quando tanti anni fa in quella che sarebbe diventata la nostra casa ci inventammo un piccolo giardino nella parte verso la cucina si decise di fare una specie di backgarden e ci piantammo due alberi : un fico e un prugno.
Il fico crebbe troppo in pochi anni e alla fine anche se i frutti erano dolcissimi per non restare tutto il giorno con la luce accesa in cucina decisi di tagliarlo anche se mio marito si offese molto per la mia drastica decisione.
Migliore sorte ebbe il susino : i primi anni faceva tantissimi frutti e addirittura ci facevo la marmellata di prugne , ma gli anni passano e un albero da frutta esposto al vento di mare e alla bora smise di fare frutti , sempre più storto e rinsecchito fui costretta a farlo tagliare , ormai la sua vita era finita e io che ero già tanto triste in quel periodo in cui ero rimasta sola lo piansi come se la sua fine segnasse anche lui qualcosa di me che finiva per sempre.
Fu allora che leggendo una biografia di Lutero trovai una frase bellissima che tradotta suona più o meno così : anche se sapessi che domani il mondo finisse io oggi pianterei lo stesso un nuovo albero di mele.
Fu così che comprai un mini albero di albicocche , alto più o meno come me e tra molti stenti : un anno si e uno no , mi ha regalato un pugno di frutti dorati piccoli e dolcissimi.
Oggi sono andata nel mio mini orto e ho visto un frutto per terra : ho capito che dovevo sbrigarmi a raccoglierli tutti anche perché quest’anno le albicocche mi sembrano veramente tante !
Col caldo allucinante e l’aria pesante ho fatto il mio raccolto straordinario , sudata e contenta ho anche fotografato la magia dei miei frutti : sono ben 47
Per i colti trascrivo la stupenda frase di Lutero , il raccolto del mio alberello mi sembra la risposta a tutte le brutte vicende del mondo e una speranza che magari non ci sarò più io, ma di chi verrà a raccogliere i frutti in futuro.
Wenn ich wüste dass die Welt morgen untegeht, so würde ich doch heute noch einen jungen Apfelbaum pflanzen.