La commedia è finita

Il Covid non è finito  nonostante i  miei ripetuti richiami ( ho detto che per quanto mi riguarda posso emulare anche Beethoven e arrivare anche alla nona ) ho schiavato tutte le varianti e sottovarianti tanto che fino ad ora sono riuscita a evitare il virus.

Ma il Covid colpisce ancora , indirettamente e forse anche psicologicamente, anche me.

Ho deciso di non andare a Londra , buttando via un bel po’ di soldi ma la rinuncia , complice anche la confusione dei voli , i disagi che comunque comportano i medesimi e soprattutto le connessioni a rischio , il caldo che magari tra venti giorni sarà meno atroce , ho cancellato il breve programma estivo che mi ero concessa.

Doveva essere l’evento più importante dells stagione del ROH , è diventata una specie di Waterloo: prima la dolorosa sostituzione di Anita poi un Canio , anche se rispettabilissimo , che non avrà mai per me quel    violento impatto che provai a Salisburgo in quel mitico Festival di Pasqa del 2015.

Anche se sono certa che non si ripete mai una emozione così forte avevo sperato in un altro miracolo interpretativo di Kaufmann , lui è sempre capace di reinventarsi ( anche il Turiddu del SanCarlo ne  era stata  la conferma) , ma soprattutto i Pagliacci dovevano essere la punta di diamante della stagione londinese.

Passo al programma d’autunno , con molta tristezza e sperando che nel frattempo il virus non si inventi un’altra variante  che mi impedisca gli ultimi sprazzi di vita musicale che mi potrò concedere.