Una certa idea dell’Italia , questo era Repubblica per noi che negli anni Settanta andavamo in edicola a comprare il “nostro giornale”.
In casa mia entravano tre giornali al giorno : Il Corriere di mio marito , la Repubblica mio e un terzo giornale locale Il corriere Adriatico , che non valeva niente ma secondo il capofamiglia era doveroso sapere anche i fatti del cortile di casa.Facevamo accesissime discussioni quando il suo Corriere era in disaccordo con quella che lui chiamava ” la tua Repubblichina ” cercando di sminuirne il peso politico , poi nel tempo le cose sfumarono e la lettura dei due giornali restò più una questione di comodo per non contendersi la lettura dopo pranzo.
Credo di essere stata una lettrice davvero della prima ora e aspettavo sempre l’editoriale di Scalfari per capirci di più su quello che succedeva nel nostro paese e nel mondo.
Anche oggi che leggo soprattutto quello che Scalfari chiamava il giornale dei bottoni , cioè la versione digitale, quello è per me il primo contatto mattutino con l’informazione.
Ma vorrei anche ricordare l’Espresso , quello vero che veniva dal Mondo di Pannunzio ,e fu anche quello un grande successo editoriale del grande giornalista e fondatore . Attraverso i due giornali l’Espresso prima e la Repubblica poi ,nel nostro paese sempre in bilico tra il diventare europeo e il restare in un limbo ideologico “sgarruppato” molti di noi si sono sentiti meno marginali nel nostro vecchio continente che ci correva davanti .
Cade in un giorno strano e fatale l’annuncio della morte del grande vegliardo, Siamo ancora e sempre in quel limbo primigenio che ci raccontava il primo numero del gennaio 1976.
Però è anche il giorno della Presa della Bastiglia , vorrà pure dirci qualcosa il ricordo dei valori rivoluzionari d’antan . Almeno lo spero.