Non dobbiamo tacere

A Sud del promontorio del Conero si stende una costa piatta , tagliata come una ferita dalle ferrovia che attraversa i borghi marinari mentre in altro sulle colline svettano bellissimi gli antichi borghi storici pieni di glorie e cultura .

Uno di questi borghi , una volta modesti e incolori è Civitanova Marche , oggi un paesone reso opulento dalle tante attività calzaturirere della zona .

Un Corso Umberto pieno di negozi , uno attaccato all’altro  , un passeggio annoiato dove la gente cammina guardando la tanta merce in vetrina.

In questo contesto , verso le due del pomeriggio di un venerdì’ qualsiasi di una qualsiasi  fine luglio la gente annoiata ha avuto un diversivo.

Ha potuto filmare un efferato delitto commesso con violenta ferocia , la vittima un nigeriano che reggendosi ad una stampella  vendeva fazzoletti e accendini e che ha “disturbato” un uomo forse con un po’ di insistenza .

Ma “se questo è un uomo” ha preso la stampella su cui si reggeva il nigeriano   innocente e dopo averlo atterrato lo ha ucciso stringendogli le mani intorno al collo fino a togliergli il respiro . Unica voce nella folla : basta , così lo ammazzi ! ma nessuno , dico nessuno ha fatto di più e così è morto un mite uomo di colore colpevole solo di trovarsi tra una gente “zotica e vile”  , che vive in una regione un tempo tranquilla e umile.

“Marchigiano formica d’Italia” recitava una vecchia poesia di cui spesso , senza citarne l’autore si definiva questa gente .

Ma da queste parti stava anche Traini , quello che aveva preso una pistola per sparare ai negri per strada , da queste parti si vota a destra perché il nero infastidisce , da queste parti racconta un sacerdote che opera nella Comunità di Capodarco la gente gli chiede dopo avere assistito alla Messa celebrata da un sacerdote di colore  se la Messa è buona.

Bisogna chiedere a chi governa questa regione se perlomeno una buona metà degli onesti cittadini , brava gente operosa ,non siano dei razzisti repressi , delle anime nere nascoste dietro un’indifferenza di facciata.

I bellissimi paesi in alto sulle colline guardano alle opulente e brutte propagini marinare dove certo non alberga la cultura del bello .

Le Marche è una regione divisa in tanti modi e non solo da undici fiumi che ne generano le valli.

Cerchiamo di tenere ben presente questa realtà e vorrei cominciare a sentire le voci di chi ci governa esecrare l’accaduto .

Per ora sento solo il silenzio  assordante di chi si sente disturbato all’inizio della campagna elettorale.