Un’opera che amo , il mio amatissimo tenore , la dolcissima Maria otre tutto carissima amica , avrei avuto anche la possibiità di comprare un bel biglietto , ma sono qua a guardare con rimpianto le foto delle prove .
Il banale motivo è l’esuberante costo del biglietto aereo Ancona- Vienna , oltre a tutto neppure diretto.
La saggezza , (ma si chiama anche vecchiaia ) mi trattengono a casa anche se vedo in lontananza la prospettiva di incrociare di nuovo il poeta , forse a Milano , forse a Aix..
Questa opera per tanti anni messa nel dimenticatoio dalle mode che avevano disdegnato il periodo musicale del verismo è ritornata in auge proprio grazie alla prima bellissima ripresa londinese con Jonas protagonista .
C’è stata poi la stupenda risposta di Monaco , uno Chénier diverso e altrettanto affascinante .
Poi l’opera è tornata in repertorio ,corsi e ricorsi ( anche se al mio amico Mattioli seguita a piacere poco la “Rivoluzione à la carte” di Giordano.
Eppure il mio blog che ormai , come un piccolo sismografo , segna i gusti di chi generosamente lo legge registra al primo posto un titolo “le arie di Andrea Chénier “ che seguita a essere gettonato anche col passare degli anni.
Ricordo quando in un lontano backstage a Salisburgo portai a Jonas una foto di Franco Corelli nelle vesti di Chénier presa dall’archivio del teatro delle Muse di Ancona , forse cominciò da lì l’ipotesi del progetto di consegnarli il premio che sarebbe stato il coronamento del centenario della nascita del grande affascinante tenore nato a Ancona.
Proprio in questi giorni a coronamento di un anno di manifestazioni in onore della gloria cittadina hanno posto una lapide davanti la sua casa natale .
Ci eravamo passati davanti anche il giorno della consegna del premio a Kaufmann.
Oggi il mio blog sospira e rimpiange . Senza invidia e con tanti affettuosi toi toi toiper la Prima tra pochi giorni.