Una colta amica francese ha aperto un elegante dibattito sul suo personale dubbio che in ultima analisi JK interpreti sempre lo stesso ruolo , qualunque sia il personaggio che interpreta.
Forse la questione era leggermente provocatoria , almeno a mio avviso e la cara amica voleva solo essere smentita.
Lo abbiamo fatto in tanti, evidentemente il gruppo al quale si è rivolta è formato in gran parte da fedeli seguaci dell’amato tenore ed è stato facile leggere nelle risposte una linea comune , non una banale difesa d’ufficio , più un’analisi riguardante nel tempo la naturale evoluzione in termini di interpretazione ( e aggiungerei io ) anche di evoluzione della voce.
L’intelligenza di Kaufmann è stata anche quella di lasciare certi ruoli giovanili per avventurarsi in personaggi più vicini alla sua età anagrafica anche se in tempi di pandemia durissima fu capace di ritornare ad un Rodolfo incredibilmente quasi più giovane dei suoi giovanissimi compagni di cast.
In questo senso mi mette qualche dubbio il fatto che abbia in calendario un ritorno a Wether la prossima estate a Londra , anche se credo la voglia di riprendere il personaggio sia più dovuta al piacere di tornare a lavorare con Pappano.
Vero è che io ho il ricordo di Alfredo Kraus , probabilmente molto avanti negli anni sentito a Firenze nei panni del romantico suicida , ma è anche vero che non aveva un repertorio vastissimo e il suo Werther era comunque di riferimento in tempi lontani.
Tornando al nostro bien aimé dobbiamo sempre tenere presente che anche se musicalmente il suo è un approccio approfondito e intelligente al personaggio purtuttavia resta comunque il fatto che l’interpretazione musicale del ruolo e la gamma di espressioni e azioni di un cantante sono sempre più limitate di quelle di un attore di prosa .
Quello che a volte però tuttora mi stupisce che spesso riesca a entrare nel personaggio per sottrazione , arte difficile e raffinata che si riscontra solo nei grandi , prosa o musica indifferentemente.