Parole nuove

Le notizie curiose di fine d’anno. C’è chi si diverte a cercare le parole nuove e gli stili di tendenza e allora la Oxford University Press ha studiato la le parole dell’anno e quella che è risultata vincente è Goblimode ( letteralmente moda del folletto ) e consiste nello stare comodi e rilassati come è successo durante il lookdown , quando costretti a stare in casa per lavorare e/o  per studiare si ricorreva allo smartworking e a tutte le forme di contatto remoto restando comodi e informalmente coperti davanti al computer .

Quando poi si è lentamente potuto tornare a uscire di casa molti che avevano scoperto la comodità di restare praticamente in felpa o in pigiama hanno rinunciato a fatica a questa conquistata libertà nel loro abbigliamento.

E’ nata così la goblimode , versone un po’ meno sciatta dell’abbigliamento casual diventato universalmente usato da chi si alzava dal letto e comodamente vestito spesso a metà si siedeva davanti al proprio pc.

Gli stilisti attenti e in generale i venditori di abbigliamento di moda hanno  introdotto sul  mercato una gran quantità di tute e felpe , rigorosamente bi-sex così che ciascuno , pure sentendosi gratificato nel nuovo acquisto, trovasse in giro tutta una gamma di outfit comodi e che contenesse quel tanto di modaiolo che ne giustificasse la spesa.

Giorni fa , cercando in vecchie riviste di cucina alla ricerca di una ricetta natalizia che non trovo più , mi è saltato all’occhio quanto la moda e il costume siano cambiati diciamo così dalla seconda metà del Novecento.

Addio alle cravatte , addio alle calze di seta , al mezzo tacco delle signore bene, addio alle teste cotonate , addio ad ogni forma di abbigliamento che ne indicasse la classe sociale.

Oggi è tutto appiattito in una libertà globale , giovani e vecchi , ricchi e poveri tutti in goblimode, non è detto però che questa libertà porti ad una nuova eleganza diffusa.